Il suolo sul quale dovrà espandersi la Isecold è un “sito potenzialmente contaminato”. Lo dice la Regione Campania che ha indetto una conferenza di servizi, per il 21 settembre prossimo, al fine di poter “approvare un piano di caratterizzazione”. Uno step necessario, riprendendo il Testo unico Ambientale, per l’analisi del suolo e l’eventuale intervento di bonifica e ripristino dei luoghi.

Ma le novità non sono finite qui. Il tema ‘porto’ di Torre Annunziata, in particolare, riaccende sempre il dibattito sull’utilizzo che se ne fa e sulla destinazione d’uso: di fatto esclusivamente commerciale sebbene negli anni sia stata paventata, ma mai effettivamente realizzata, una finalità turistica. Dopo il sussulto, di bassoliniana memoria, del metrò del mare è calato il sipario sull’eventuale scalo crocieristico. Come se non bastasse il progetto dei 33 milioni di euro che dovranno servire, se utilizzati, a realizzare infrastrutture per il comparto merci (guarda caso la bretella terminerà dietro la Isecold, ndr.), a gettar benzina sul fuoco, è il caso di dire, è la decisione, di pochi giorni fa, della messa in locazione o concessione della stazione marittima.

La giunta guidata dal sindaco Starita ha inserito lo spazio della ex ecoittica tra i beni immobiliari da mettere sul mercato per battere cassa. Peccato che, come ricorda Pasquale Iapicca, “proprio a fine anno scorso l’assise pubblica aveva votato a favore della trasformazione dell’area in polo fieristico”. Il riferimento del consigliere è all’atto di indirizzo che recita così: “Questo ente ritiene fondamentale procedere, in tempi molto celeri, alla redazione di un progetto che prevede la realizzazione di una struttura fieristica, dotata delle infrastrutture di supporto ordinariamente richieste per tali finalità”.

Di qui l’allarme di Iapicca: “Abbiamo atteso anni per riprendere una struttura che, con l’Ecoittica, non ha mai funzionato. Immaginare adesso di venderla è assurdo. È un’area molto appetibile per qualche imprenditore, sia per la posizione vicina allo scalo portuale che per gli imminenti lavori annunciati dall’amministrazione. Già qualche anno fa, si immaginava di far partire navi di rifiuti proprio dal porto oplontino. Forse questa ipotesi non è ancora del tutto esclusa o – conclude – qualcuno immagina di utilizzare l’area per lo stoccaggio di altri silos con carburanti e prodotti tossici”.

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