Ottaviano. Tentò di uccidere suo figlio, lanciandolo giù dal balcone. Mamma assolta
Per il gip, la donna è "incapace di intendere e di volere ma socialmente pericolosa"
15-01-2017 | di Salvatore Piro
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Ottaviano. Tentò di uccidere suo figlio di un anno, lanciandolo giù dal balcone di un'abitazione in via Cazzelli: mamma assolta perché totalmente "incapace di intendere e volere". E' la sentenza emessa dal gip del Tribunale di Nola, Paola Borrelli, nei confronti di Giovanna Franzese, la madre 40enne di Ottaviano che il 19 gennaio 2016, in preda ad un raptus, gettò in strada, lanciandolo dall'alto, il suo neonato.
Il bimbo, subito soccorso, finì poi ricoverato in prognosi riservata, con trauma cranico e fratture al torace e alla clavicola, nell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Fortunatamente, fu dimesso 8 giorni dopo, per poi essere affidato ad una nuova famiglia. Sua madre invece, sottoposta a fermo per tentato omicidio, ammise le proprie responsabilità già in fase di indagine.
"Ho sentito delle voci dentro di me - dichiarò la donna al termine del successivo interrogatorio di garanzia - . Mi dicevano di buttarlo giù". La donna, difesa dall'avvocato Ciro Giordano, è attualmente detenuta nell'istituto penitenziario femminile di Pozzuoli. La sentenza di assoluzione, che ha aderito ai risultati della perizia psichiatrica ordinata dal gip nel corso del processo, ha comunque riconosciuto che Giovanna Franzese è soggetto "socialmente pericoloso".
Per questo motivo, la madre 40enne verrà scarcerata, ma immediatamente sottoposta alla misura di sicurezza del ricovero presso una delle quattro residenze - esistenti in Campania - per l'esecuzione della misura (REMS, in sostituzione dei vecchi OPG). A decretarne la destinazione saranno i responsabili competenti presso il carcere di Pozzuoli.
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