È in corso lo sgombero delle famiglie rom dal campo di via Giovanni XXIII a Torre del Greco. Alle ore 15.00 di oggi gli ultimi superstiti ‘dell’accampamento a cielo aperto’ situato nella zona a monte della città corallina lasceranno l'ombra del Vesuvio.

La ‘Pinetina’ di via Giovanni XXIII era stata sottoposta a sequestro lo scorso 2 aprile dalla Procura di Torre Annunziata, la quale aveva anche stabilito in 10 giorni il termine ultimo per far sgomberare la zona di proprietà del Comune di Torre del Greco e della Società Autostrade Italiane.

LONTANO DA CHI? Nel campo rom di Torre del Greco vivevano circa 35 persone. Di queste, 18 erano state denunciate a piede libero proprio la scorsa settimana dal locale Commissariato di Polizia. Si tratta di autori di piccoli furti, spesso denunciati dagli stessi torresi residenti nella zona a monte della città e certamente spinti dalle condizioni di miseria in cui sopravvivevano.

Le stesse condizioni in cui, insieme a loro, nel campo vivevano anche alcuni bambini. Per questi ultimi, nati e cresciuti a Torre del Greco, il Comune, con Malinconico prima e Borriello poi, aveva attivato politiche di integrazione e sostegno all'istruzione. Molti di loro frequentavano le aule della scuola "Falcone-Scauda" e la chiesa del "Preziosissimo Sangue". Nessuno di loro potrà finire l'anno scolastico o proseguire nel processo di integrazione sociale, tra le polemiche di insegnanti ed assistenti sociali che hanno protestato nei giorni scorsi contro lo sgombero.

BUONUSCITA. Per le circa 35 persone di etnia rom presenti alla ‘Pinetina’ si era parlato anche di una buonuscita economica per liberare l'area. L'idea, pensata dal sindaco Ciro Borriello, era stata però fermata dal Tribunale di Torre Annunziata e dalla Prefettura. A quanto pare si è deciso di ripiegare su un semplice pranzo a sacco, composto da panino e bottiglia d'acqua, per affrontare il viaggio.

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