Quattro anni di carcere, in continuazione coi quattrodici di condanna già inflittigli in “Alta Marea”. Questo il verdetto emesso ieri dal gip del Tribunale di Napoli ai danni di Aldo Gionta, il boss poeta, colpevole di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione ed armi. Il pm della Dda partenopea, Pierpaolo Filippelli, aveva invece chiesto 14 anni di galera per “Aldulk il ribelle”, difeso dall'avvocato Giovanni Tortora, e colpevole per i giudici, tra l’altro, anche di imporre un “pizzo con sconto” (processo che vede imputati altri dieci affiliati, la sentenza è attesa per il 27 maggio, vedi link correlato) ad almeno 6 imprenditori di Torre Annunziata.

Condanna per gli stessi reati inflitta anche al figlio di Aldo, Valentino junior, catturato a novembre scorso nel rione ‘Provolera’ (8 per lui gli anni di galera) e Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta, che incassa invece 6 anni e mezzo. Per entrambi l’Antimafia aveva chiesto, rispettivamente, quindici e dodici anni di reclusione.

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