26 marzo, speciale “Mamma Coraggio”. L’urlo di don Carbone: “La camorra fa schifo”
Uccisa perché denunciò gli "orchi" del Poverelli: la giornata in memoria di Matilde Sorrentino
26-03-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. “La camorra fa schifo, perché dodici anni fa ha ammazzato Matilde Sorrentino. La camorra fa schifo perché a Torre Annunziata oggi uccide i giovani, con la droga e l’illusione dei soldi facili. La camorra fa schifo perché continua a sparare. Lo ha fatto di nuovo, poche ore fa, nei rioni del degrado. La camorra fa schifo, ribelliamoci. Perché con lei non c’è futuro”. Si alza forte in piazza Monsignor Orlando il monito di don Antonio Carbone (nella foto), il “prete di frontiera” della parrocchia “Sant’Alfonso de’ Liguori”. L’urlo contro l’incubo faida tra clan in città esplode nel giorno del dodicesimo anniversario dell’omicidio di Matilde Sorrentino, 49 anni, trucidata sull’uscio di casa il 26 marzo 2004 poco dopo le ore 20:30. Condotta irreprensibile, donna d’altri tempi.
Matilde pagò con la morte la sua pubblica denuncia contro i pedofili della popolare scuola del rione “Poverelli”. Gli “orchi” che abusarono, nel ’97, anche dei suoi piccoli: Salvatore e Giuseppe, poi inseriti in un programma di protezione oggi terminato. Lasciati soli da tutti, anche dalle Istituzioni. Per sempre lontani da Torre Annunziata. “Ci siamo spenti con lei, non sappiamo più cos'è ridere", hanno scritto in una lettera inviata a “Libera”. Dal suo barbaro omicidio Matilde è “Mamma coraggio”.
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LA GIORNATA. In memoria di Matilde Sorrentino è sorta una comunità-alloggio salesiana per orfani e minori (dai 9 ai 17 anni) con problemi giudiziari. A gestirla in via Margherita di Savoia è proprio don Antonio. Anche oggi, i ragazzini depongono una rosa in memoria di "Mamma Coraggio". Lo fanno ai piedi del monumento, dedicato il 26 marzo 2005 dal Comune di Torre Annunziata alle vittime di camorra. Ma anche oggi di rappresentanti ufficiali - da Palazzo Criscuolo – non se ne vede neppure l’ombra.
C’è però Michele Del Gaudio, l’ex magistrato adesso referente di “Libera” contro le Mafie. Lancia un appello a Salvatore e Giuseppe, i figli violentati di “Mamma Coraggio”: “tornate qui, nessuno vi farà più male”. Loro gli hanno già risposto. Poi, l'idea lanciata dall’ex giudice: “Intitoliamo piazza Orlando a Matilde Sorrentino”. Proposta fatta poco prima il Padre Nostro, dedicatole da don Franco Gallo. Una preghiera anche per la martoriata zona sud di Torre Annunziata. Piombata in una nuova faida di camorra tra i Gionta e i Gallo-Cavalieri, a dodici anni dall'esecuzione di "Mamma Coraggio".
Foto di Raffaele Perrotta
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