I soldi non faranno la felicità, ma aiutano a calmare i mal di pancia politici. La formula chimica della pace l'hanno scoperta il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, e il gruppo di dissidenti di maggioranza, capitanato dall'assessore Ferdinando Guarino.

Il vaccino contro le beghe interne si chiama “variazione di bilancio” e vale ben 35 milioni di euro.

PIOGGIA DI SOLDI. Una cifra enorme, che non ha probabilmente precedenti nella storia amministrativa torrese. Ma, soprattutto, un'opportunità da sfruttare. Lo sa bene la maggioranza, che dinanzi al richiamo degli euro si è nuovamente stretta attorno al suo “capo”. Borriello intende utilizzare subito i 35 milioni di euro, ma per farlo ha bisogno del passaggio obbligatorio in consiglio comunale. L'obiettivo è impegnare grossa parte dei soldi per vari interventi di restyling cittadino, come la creazione di un parcheggio sotterraneo a via Comizi e la riqualificazione dell'ex mercato ortofrutticolo. Idee che potevano naufragare a causa della rottura con i dissidenti, i quali avrebbero disertato l'aula consiliare nella seduta fissata per domani alle 18.30.

DIETROFRONT. E invece così non sarà. L'ennesimo colpo di scena all'ombra di Palazzo Baronale si è consumato ieri sera. Ferdinando Guarino torna a vestire la carica di assessore. Anzi, resta dov'è. Perché di fatto il “capo dei dissidenti” non aveva mai formalizzato le sue dimissioni dopo il ritiro delle deleghe al cimitero e allo sport. Il suo dietrofront sancisce la pace fatta tra Borriello e parte della sua maggioranza comunale.

IL MOTIVO. Domani sera, quindi, la maggioranza siederà nell'aula consiliare al gran completo per dare il via libera alla variazione di bilancio. Ufficialmente per concedere il nulla osta agli interventi di restyling del territorio corallino. Ufficiosamente perché buona parte dei 35 milioni di euro finirà anche a disposizione delle progettualità degli assessorati. Un'occasione ghiotta per chi avrà le deleghe di Giunta. I particolar modo quelle legate ad eventi, cultura, pubblica istruzione, politiche sociali e pari opportunità, sempre disposte a sostenere progetti “for profit”.

IL NODO. Eppure non tutto il cielo è tornato limpido sopra Palazzo Baronale. Se è vero che la variazione di bilancio è servita a calmare gli animi belligeranti dei dissidenti, è pur vero che resta ancora un nodo da sciogliere: l'elezione del presidente del consiglio comunale. Anche questo è un punto all'ordine del giorno della seduta di domani sera, e resta ancora tutto da identificare il nome che metta d'accordo l'intera maggioranza. Possibile si rinvii nuovamente la decisione.

Gennaro Scognamiglio

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