Un inferno piombato in 24 ore sulle vacanze in Grecia, le fiamme che dalla notte di lunedì bruciano le grandi pinete vicino ad Atene: 74 finora i morti accertati negli incendi che stanno devastando l’Attica.

Il primo focolaio è scoppiato lunedì 23 luglio, in un bosco del Monte Gerania, proseguendo poi per tutto il giorno e la notte su diversi fronti fino al mare, lungo l’autostrada per il Canale di Corinto e il Peloponneso. Il bilancio è ancora provvisorio, mentre il fuoco solo da poco ha smesso di avanzare e ha iniziato ad essere sotto il controllo dei vigili del fuoco. Degli oltre cinquecento feriti, una ventina sono bambini. Sarebbero poi almeno 16 i minori in gravi condizioni, secondo quanto riferisce la Croce Rossa.

Il maggior numero di vittime si è registrato nei pressi della località balneare di Mati, a 40 chilometri dalla capitale, dove un gruppo di 26 persone carbonizzate è stato scoperto martedì mattina nel cortile di una villa. “Mati non esiste più, nemmeno come insediamento — dichiara una testimone —, ho visto cadaveri, automobili e case bruciate, sono fortunata ad essere ancora viva”.

La Guardia costiera greca ha trovato anche alcuni corpi di donne e bambini abbracciati gli uni agli altri, vicino a un ristorante molto frequentato della spiaggia di Argyri: migliaia di cittadini e turisti sono scappati infatti verso la costa per essere evacuati da navi della Marina, yacht e barche da pesca. Cinque persone, che si erano gettate in acqua per scampare alle fiamme che le avevano circondate, sono state salvate da un traghetto; mentre altre cinque — tre donne, un bimbo e un uomo — sono state recuperate ormai cadaveri al largo di Rafina. Altre risultano disperse: si teme che, nella fuga disperata, si siano tuffate in mare e siano morte annegate.

Il governo ellenico ha dichiarato lo stato di emergenza e chiesto aiuto ai partner europei: Spagna e Cipro i primi rispondere all’appello. Roma fa la sua parte: “Profondamente scossi per la morte di tante persone — ha twittato il premier Giuseppe Conte —, l’Italia si stringe attorno alla popolazione greca e si è già attivata mettendo a disposizione due canadair”. Intanto l’unità di crisi della Farnesina è al lavoro per verificare l’eventuale coinvolgimento di connazionali. Il ministero degli Esteri ha attivato un numero di emergenza: +39 0636225.

Il primo ministro Alexis Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto: “Nulla resterà senza risposta”, ha assicurato parlando alla nazione, convinto dell’origine dolosa dei roghi, visto che sono divampati contemporaneamente e in maniera asimmetrica in luoghi diversi e distanti tra loro. Ad alimentarli hanno contribuito poi i forti venti, che soffiano con raffiche a oltre 60 chilometri orari; e il gran caldo, con le temperature arrivate a 40 gradi.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"