Da Piazza San Ciro fino al cratere del Vesuvio, con poca acqua e mangiando in piedi. Singolare iniziativa questa mattina a Portici dove i ragazzi del progetto “Erasmus +” hanno manifestato la propria vicinanza alle centinaia di migliaia di migranti che da mesi oramai stanno attraversando i Balcani in fuga da guerre e povertà per raggiungere l’Europa. Radunatosi davanti l’Istituto “Leonardo da Vinci – Comes”, gli studenti (quasi tutti provenienti da Marocco, Tunisia, Palestina, Spagna, Egitto e Giordania) durante lo scambio culturale, hanno portato alla luce attraverso le loro testimonianze le verità scomode di viaggi durati mesi.

L’iniziativa ha visto partecipi soprattutto ragazzi e ragazze tra i 16 e i 22 anni che hanno raccontato il loro punto di vista sul tema dell’immigrazione. Durante il progetto gli organizzatori hanno simulato con tutti i partecipanti delle situazioni reali di viaggio.  Tutta la comitiva è partita, rigorosamente a piedi, da Piazza San Ciro. Arrivata a Ercolano ha utilizzato un pullman per raggiungere il cratere del Vesuvio per iniziare la scalata fino alla cima. Durante il tragitto i ragazzi per simulare realisticamente il viaggio che hanno compiuto per arrivare in Italia, hanno consumato il loro frugale pasto in piedi continuando a camminare sotto al sole; non hanno acquistato acqua e la poca che possedevano era razionata per ogni individuo e per alcuni era addirittura vietata. Proprio come accade realmente ogni giorno a coloro che dalla guerra fuggono per richiedere asilo politico nel nostro Paese. In questa marcia verso la cima i ragazzi hanno compreso il valore della solidarietà condividendo l’acqua con chi non riusciva più ad andare avanti.

La manifestazione, finanziata dall’Unione Europea e sostenuta dalla cooperativa Shannara all’interno del progetto “Right to choose”, non a caso è stata organizzata pochi giorni dopo le tensioni in Villa Fernandes dopo la decisione del sindaco Nicola Marrone di ospitare dieci profughi in una dependance del bene confiscato alla camorra.

Maria Vittoria Romano

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