Da Muti a Jarre, a Pompei tornano a suonare le star.  Dal 27 giugno 14 appuntamenti per Bop - Beats of Pompeii. La leggenda della musica mondiale Jean-Michel Jarre, ma anche le atmosfere nordiche e la lingua runica dei norvegesi Wardruna. E poi dal pop al classico con Stefano Bollani, Nick Cave, Gianna Nannini, Bryan Adams, Antonello Venditti. Dopo l'apertura con le due date di Andrea Bocelli accompagnato dall'Orchestra I Filarmonici di Napoli e il Coro That's Napoli, e l'eccezionale concerto del Maestro Riccardo Muti con l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, l'Anfiteatro di Pompei torna a "suonare" con Bop - Beats of Pompeii. Dove la musica è cultura, seconda edizione della stagione di concerti live di grandi star, in programma dal 27 giugno al 5 agosto in quel palcoscenico unico al mondo e luogo simbolo di storia antica e moderna.

Lo stesso che accolse il mitico concerto a porte chiuse dei Pink Floyd nel 1971. "Un'occasione - racconta il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi - non solo per vedere artisti come Jean-Michel Jarre, che con un brano come Oxygen ha rappresentato uno spartiacque per me e un'intera generazione, unendo melodie e utilizzo di sintetizzatori", ma anche per quell'alleanza tra "beni e attività culturali che auspico" e senza la quale "questi luoghi non vivono, non respirano, ma restano solo nella memoria. Spero che Pompei diventi un esempio in tutta Italia e un'icona nel mondo per questo".

Patrocinato dal Ministero della cultura e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con il Comune di Pompei e la Regione Campania, il programma firmato dal direttore artistico Giuseppe Gomez conta in tutto 14 appuntamenti con anche Ben Harper, Dream Theatre, Serena Rossi, Jimmy Sax.

"Saremo un po' i gladiatori 3.0", sorride Jean-Michel Jarre, che nei prossimi mesi si esibirà anche "a Piazza San Marco a Venezia e alla Biennale Architettura. Ho avuto il privilegio di esibirmi a Versailles, alle Piramidi a Piazza Tienanmen - prosegue - ma è stato a lungo il mio sogno venire a Pompei", città "costruita da architetti e ingegneri visionari, con idee rivoluzionarie. Anche per questo porterò un progetto speciale, con Intelligenza Artificiale e un suono immersivo. Anzi, se fosse possibile andare un po' oltre la mezzanotte...", chiede al sottosegretario. "Eseguire musica in luoghi come Pompei - aggiunge Einar Selvik, leader dei Wardruna - è complementare alla cultura, diventa una sinergia per cui 2 più 2 diventa 5 e non 4. Noi cerchiamo di dare voce al passato, che diventa universale. E' come se si infondesse vita a questi luoghi millenari e li portassimo nella contemporaneità".

"In questi mesi si è parlato molto di patrimonio materiale e immateriale dell'Unesco-racconta il direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel - Ma è proprio la dimensione immateriale, quasi spirituale, di questi siti che è in grado di trasformare la nostra visione del mondo. È anche bello che un luogo di giochi, un luogo sanguinoso, dedicato ai gladiatori e alla caccia di animali, diventi un luogo per la bellezza. È importante, poi, offrire sempre più occasioni per restare a Pompei". E i dati sono già confortanti, riporta il direttore artistico Gomez: monitorando le vendite dei biglietti dei concerti di quest'anno, più orientati verso nomi internazionali, "il 28-53% vengono acquistati all'estero. Se aggiungiamo anche i turisti da fuori regione si arriva al 60-82% con un sicuro benefico indotto sul territorio". A loro, aggiunge il sindaco Carmine Lo Sapio, "offriamo una Campania 'diversa' da quella che si raccontava qualche tempo fa". 

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