A San Giorgio a Cremano nasce l'olio Vesevo
Via alla produzione in un bene confiscato alla camorra: 'Simbolo di riscatto sociale'
28-03-2025 | di Claudio Di Giorgio

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A San Giorgio a Cremano presso la Biblioteca di Villa Bruno si è tenuto l’evento dal titolo “Dalla confisca al riscatto sociale: l’esperienza di Terra Felix”, focalizzato sul riutilizzo di un bene confiscato per abusivismo edilizio e restituito alla Città di San Giorgio come esempio di legalità e riscatto sociale.
Presenti alla manifestazione; con il Sindaco Giorgio Zinno, il Dott. Nunzio Fragliasso, Procuratore Capo di Torre Annunziata, L’avv. Francesco Micera, Presidente di Callysto APS., il Generale Biagio Storniolo Comandante Provinciale dei Carabinieri, uomini delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine.
Anche a San Giorgio si produrrà il primo olio extra vergine di oliva "sociale" ottenuto da olive prodotte da alberi ubicati nel terreno della Terra Felix, confiscata alla malavita e restituita alla collettività. L’area di 10 mila metri quadri su cui si otterranno le olive è parte della maggiore superficie di 55 mila metri quadri posizionata tra Via Manzoni , via Pini Solimene e via Cupa Mare ed è stata oggetto di riqualificazione mediante delle progettualità da realizzarsi con i fondi del Pnrr, tra cui l’oliveto da cui si otterrà la produzione di olio.
Il progetto è stato affidato alla Cooperativa di promozione sociale Callysto presieduta da Francesco Micera che già da circa un anno e mezzo sta operando sulla parte di terreno affidatagli e sulla quale grazie alla presenza di giovani della cooperativa sono stati recuperati gli alberi già esistenti e ne sono stati piantati di nuovi. Una prima produzione di otto quintali di olive hanno fatto da apripista alla futura produzione di tutto l’oliveto grazie al lavoro e l’impegno di giovani volontari del Servizio Civile Universale che hanno trasformato questo bene in un luogo simbolo di rinascita e valorizzazione del territorio.
Il Sindaco Giorgio Zinno ha illustrato le complesse attività svolte per il raggiungimento di questo obiettivo che dimostrano come l’impegno civico e la partecipazione attiva possano generare un impatto positivo e duraturo sul territorio. Sono state ascoltate quindi le testimonianze dei giovani che hanno raccontato le sfide, i risultati e le competenze acquisite.
Il Procuratore Nunzio Fragliasso si è soffermato quindi sulle modalità di acquisizione del bene confiscato e, in generale, dei beni confiscati alle mafie dallo Stato. Beni che possono essere riutilizzati per scopi sociali e come ciò possa rappresentare per le comunità il riscatto dall’illegalità raccontando nuove storie di lavoro di speranza e di rinascita delle terre abbandonate.
“Si tratta di una ulteriore tappa raggiunta da Terra Felix – ha spiegato il Procuratore Fragliasso – che dovrebbe essere qualcosa di normale ma che normale non è nel panorama del nostro territorio perché acquista un significato di eccezionalità in una realtà nella quale come testimoniano anche le cronache dei nostri giorni i beni confiscati alla criminalità organizzata spesso non vengono utilizzati per scopi sociali e qualche volta addirittura ritornano ai soggetti ai quali sono stati confiscati. Terra Felix va in controtendenza“.
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