Bullismo, violenza minorile e deriva sociale. Al liceo 'De Chirico' di Torre Annunziata autorità, istituzioni e forze dell’ordine a confronto con gli studenti. Tra gli ospiti illustri Don Maurizio Patriciello, volto della resistenza di Caivano. “Dobbiamo chiederci perché un minorenne arrivi a compiere atti spregevoli. Non possiamo sottrarci a questa domanda. La colpa è soprattutto degli adulti perché sono loro ad avere trasmesso i modelli sbagliati. Sarò sempre al fianco degli ultimi e darò voce a chi non ce l'ha, ma è tempo di fare un esame di coscienza”.

Questa mattina nell’aula magna dell’istituto oplontino incontro per sensibilizzare gli studenti sul corretto uso degli strumenti tecnologici. L’evento si colloca nell’ambito del progetto ‘Generazioni Connesse’ finanziato dall’URS Campania. La preside Rosalba Robello è in prima linea per guidare i ragazzi nell'affrontare le sfide della società. In occasione del convegno sono stati gli stessi studenti del ‘De Chirico’ a puntare i riflettori sulle insidie del web. “La nostra scuola è sempre stata portatrice di un messaggio chiaro contro questi fenomeni – spiegano le alunne Aurora e Fatima - per questo abbiamo realizzato un gioco da tavolo con l’obiettivo di far capire ai nostri coetanei i mali del web. Il nome è ‘E’ tutto, un gioco….?No!’ Perché non c’è niente di più serio di un gioco. Nella grafica si alternano un’oca e un’orca, un richiamo simbolico al doppio volto di internet”.

Tra gli ospiti Ernesto Aghina, Presidente del Tribunale di Torre Annunziata: “Non dobbiamo aspettare una giornata internazionale per sviscerare temi così importanti. Questa scuola è un fiore all’occhiello nel promuovere iniziative sociali di così importante rilievo. Il pianeta ‘De Chirico’ si conferma un punto di riferimento, ma c’è ancora molto lavoro da fare. L’azione repressiva non è sufficiente, fondamentale una sinergia per tutelare i ragazzi del territorio dai rischi del web. Dialogate con le forze dell'ordine e denunciate”.

“Se i ragazzi avessero una maggiore fiducia nelle forze dell’ordine, potremmo intervenire tempestivamente e individuare il soggetto a rischio – dichiara Antonio Galante, primo dirigente della Polizia di Stato di Torre Annunziata – Il dialogo con le autorità è fondamentale per combattere il bullismo. Sono vari gli strumenti che la Polizia mette in campo per tutelare i ragazzi. Basti pensare all’applicazione Youpol, nata per segnalare reati di strada e di bullismo. Consente non solo di effettuare una geo-localizzazione, ma anche di rivolgersi alle autorità in forma anonima”.

Presenti al convegno anche la dottoressa Stella Celentano, psicologa dello sportello antidiscriminazione LGBT+ ‘Codice Rainbow', la professoressa Bianca Sannino dell’Ufficio III USR ( in rappresentanza della dottoressa Annamaria Di Nocera ) e il Commissario Prefettizio di Torre Annunziata Fernando Mone. Ad allargare il campo di analisi è la dottoressa Celentano che, in occasione del convegno, esorta i ragazzi ad uscire dalle logiche dell'etichettamento sociale. 

Sui social network sono all’ordine del giorno video in cui il branco aggredisce la vittima. “La prevenzione è la chiave per combattere bullismo e cyber bullismo – spiega Chiara Esposito, psicoterapeuta e criminologa. ”Sono vent’anni che faccio questo lavoro e in base alla mia esperienza ritengo che il carnefice agisca in maniera violenta nel tentativo di distruggere la felicità altrui. Un comportamento deviante che il bullo attua nel tentativo di sentirsi simile agli altri. Per questo non esitano a mostrarsi sul web mentre denigrano e aggrediscono la vittima”.

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