“E’ inutile sottolineare quanto sia felice. La sentenza di poco fa conferma la mia totale estraneità ai fatti”. Questo il primo commento del sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello (impegnato oggi in un incontro politico in vista delle prossime Regionali, ndr), sul verdetto che al Tribunale di Torre Annunziata (presidente Alfonso Barbarano, a latere Anastasio e Della Ragione) lo assolve in primo grado dalle accuse di abuso d’ufficio e soppressione di atti.

Accuse figlie dell’inchiesta “abusivopoli”, lo scandalo che travolse anche vigili urbani e tecnici di Palazzo Baronale nel 2010, e per il quale il primo cittadino corallino rischiava pure la sospensione dalla carica, come previsto per l’abuso d’ufficio dalla Legge Severino.

Fu l’esposto dell’ex comandante della Municipale di Torre del Greco, Andrea Formisano, a convincere i pm della Procura oplontina, Silvio Pavia e Emilio Prisco, che a Torre del Greco esisteva "un gruppo di tecnici e agenti pronti a intascare denaro e regali per coprire gli abusi edilizi commessi in città".

La pubblica accusa aveva chiesto la condanna di Borriello a tre anni e mezzo di reclusione. Il sindaco era stato tirato in ballo per due vicende: quelle relative alle ormai famose vetrine della “Dar Impianti” e della “Boutique Bruno” di via Roma. Ma per i giudici, oggi, “il fatto non sussiste”.

Assolti, come il sindaco Borriello, anche il consigliere comunale del Nuovo Centro Destra, Nicola Donadio, e il padre Antonio. Tra i politici eccellenti a pagare è invece l’ex assessore Vincenzo Maida, condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione (la richiesta dell’accusa per lui era di sette anni). Il Comune di Torre del Greco, parte civile a processo, ottiene il risarcimento dei danni (non ancora liquidati).

“I giudici hanno svolto bene il loro compito. La nostra fiducia nella magistratura, ora, è stata ripagata”, conclude uscendo dal Palazzo di Giustizia l’avvocato del sindaco, Gennaro Panariello, che già preannuncia però appello per le condanne ricevute da altri quattro suoi assistiti: Errico Sorrentino (otto anni e nove mesi, la pena più dura), Mario Di Cristo (un anno), Emilio Di Cristo (dieci mesi), Giovanni Battista Cimmino (sei mesi). Prima però occorrerà attendere quindici giorni per il deposito delle motivazioni. Di seguito, la sentenza completa:   

ASSOLTI:

Borriello Ciro

Del Pezzo Vincenzo  

Donadio Antonio

Donadio Nicola

Iodice Bruno

Mennella Ciro    

Sannino Vito  

CONDANNATI:

Adami Emilio    7 mesi

Ascione Teresa Rosa  9 mesi

Aymino Lucia     1 anno

Balzano Pasquale     8 mesi

Bianco Enrico     5 anni 6 mesi

Borriello Pasquale     11 mesi

Carotenuto Domenico    1 anno 8 mesi

Cimmino G. Battista    6 mesi

Cozzolino Pasquale     8 mesi

D’Avino Massimiliano     8 mesi

Di Cristo Emilio     10 mesi

Di Cristo Mario    1 anno

Di Maio Francesco    6 anni 9 mesi

Dottrina Raimondo    9 mesi

Formicola Ferdinando     10 mesi

Garofalo Ciro Mario    1 anno 2 mesi

Izzo Domenico  4 mesi

Maida Giuseppe    8 mesi e 400 euro multa

Maida Valentina    8 mesi e 400 euro multa

Maida Vincenzo    3 anni 3 mesi e 500 euro multa

Mazzella Giuseppe    3 anni 6 mesi

Migliozzi Pasquale     8 mesi

Pagliuso Ciro     5 anni

Panariello Raffaele     9 mesi

Pelosio Gaetano     1 anno

Romano Giovanni    1 anno 4 mesi

Salerno Giovanni     7 mesi

Sorrentino Errico     8 anni 9 mesi

Sorrentino Roberto  9 mesi

Tamburrino Bernardo    9 mesi

Vitiello Raffaele     8 mesi

 

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Assolto Borriello

Abusivopoli a Torre del greco