Da Napoli a Pompei, un addio auspicato ma mai veramente preso in considerazione, quello della ferrovia, la prima d’Italia, che nei suoi 150 anni e più di storia è divenuta una barriera che ha diviso le città della costa dal mare.

Un progetto privato, concepito e sviluppato dall’architetto catalano Josep Acebillo, capace di attirare investimenti privati per 2,5 miliardi di euro è stato presentato dall’associazione “Naplest et Pompei” e coinvolgerà tutti i comuni della buffer zone UNESCO.

Un vero e proprio salto epocale, un recupero di spazi ed opportunità che da sempre ha ispirato progettisti e politici, ma mai ha visto la luce.

Il progetto. Nel concreto, il progetto si candida a “sconvolgere” la linea di costa vesuviana, con l’eliminazione della linea ferroviaria delle Ferrovie dello Stato ed il suo spostamento sul quello della Circumvesuviana. Questo progetto verrà realizzato tramite un sistema di “scartamento promiscuo” dei binari, che permetterà il transito sia dei treni della Circum, sia quelli delle Ferrovie dello stato, TAV comprese. Un sistema, peraltro, già utilizzato in diversi tratti ferroviari della rete RFI, in varie zone d’Italia, (Potenza – Avigliano, Sassari – Alghero, Trento- Malè, etc). Più che un recupero, quindi, si tratta di una vera e propria riacquisizione da parte del paesaggio, della sua naturale bellezza e per le città coinvolte nella fruizione totale del mare.

A capo dell’associazione Naplest et Pompei, presentatrice del progetto,  l’imprenditrice Marilù Faraone Mennella: in un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno ha chiarito che “l'associazione ha redatto un documento, elaborato da un team di 20 tecnici e dall'urbanista Josep Acebillo, nell'ambito di un protocollo siglato con l'unità Grande Progetto con i 9 Comuni della Buffer zone (Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Pompei, Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase). Nei fatti, si prevede lo spostamento della vecchia linea ferroviaria borbonica, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, sulla linea Circum. In tal modo, i 9 comuni, da Portici a Castellammare, potranno recuperare i loro waterfront in chiave turistica”.

Alla nuova linea ferroviaria faranno da contorno infrastrutture e nuove stazioni che renderanno ancora più appetibile l’utilizzo della ferrovia, iniziando da parcheggi di interscambio e sistemi alternativi di mobilità. Il piano strategico dovrà essere approvato entro metà ottobre 2017 dal Comitato di Gestione del Grande Progetto Pompei, affidato al generale dei Carabinieri Luigi Curatoli e composto dai sindaci dei comuni della Buffer Zone.

Le risorse. Con  800 milioni di euro pubblici erogati per le infrastrutture, per le quali è stata coinvolta la Regione Campania,  si attiveranno circa 1 miliardo e 600 milioni di euro di investimenti privati; la ricaduta sul piano dello sviluppo turistico del golfo ha margini di recupero davvero enormi. Questo anche grazie al fatto che la legge speciale n° 2 del 2013 con la quale il Mibact e la Regione Campania avviarono la Buffer zone, prevede un'accelerazione dei tempi amministrativi per le autorizzazioni”.

Ancora un mese di tempo per capire se il litorale vesuviano potrà cambiare volto ed essere volano di sviluppo turistico e naturalistico. 

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