Era un fine ritrattista l'autore del frammento di affresco sottratto da Villa San Marco, dimora patrizia dell'Antica Stabiae, attuale Castellammare di Stabia, a metà degli anni Settanta. Quel reperto, dal valore inestimabile, è stato restituito stamattina insieme ad altri affreschi trafugati dai tombaroli e ritrovati dal Nucleo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza.

Si tratta di oggetti non inseriti nella banca dati dei beni culturali, e che sarebbero passati negli anni dalle mani di vari antiquari statunitensi, svizzeri e inglesi. Nel 2012 sono partiti gli accertamenti dei carabinieri del TPC di Napoli, quando nell'ambito di una indagine su un'organizzazione criminale dedita allo scavo clandestino e alla ricettazione di beni archeologici in Italia e all'estero, fu scoperta una buca camuffata da uno strato di lamiere, terra e coltivazioni, che conduceva a uno degli ambienti di una villa romana in località Civita Giuliana, a Pompei. Successivamente le indagini sono passate ai militari monzesi, che hanno trovato e sequestrato i tre affreschi a casa di un professionista lombardo in provincia di Monza e Brianza. I beni - la cui autenticità e provenienza sono state accertate grazie alla collaborazione dei funzionari del Parco Archeologico di Pompei - sono stati restituiti allo Stato su disposizione del Dipartimento VII della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, che ha diretto le indagini. Il procuratore aggiunto Laura Pedio non ha voluto fornire alcuni indizio sull' identità del collezionista che era in possesso dei frammenti archeologici: ''Perché - ha detto - ci stiamo ancora lavorando''.

Anche la Procura di Torre Annunziata autrice dell'indagine sulla villa suburbana di Civita Giuliana, a Pompei, mantiene il riserbo assoluto su un nuovo filone di ricerca . ''Un po' per il segreto dell'inchiesta, un po' per scaramanzia'', ha detto il procuratore Nunzio Fragliasso. Alla cerimonia di consegna dei preziosi frammenti d'affreschi, che si è svolta a Castellammare di Stabia, nel Museo Archeologico Nazionale ''Libero d'Orsi'' hanno partecipato il sindaco, Gaetano Cimmino, il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, il neodirettore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il generale Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri Tpc, il maggiore Giampaolo Brasili per il Nucleo Tpc di Napoli, e il Procuratore Aggiunto della Procura di Torre Annunziata, Pierpaolo Filippelli.

Simbolica anche la giornata scelta per la cerimonia di restituzione dei frammenti di antiche Ville romane: oggi, infatti si celebra la Giornata dei Musei. Sono stati sottolineati da tutti i presenti i risultati raggiunti grazie alla sinergia che ha visto uniti gli sforzi degli enti di tutela, esperti dei Beni culturali, e le istituzioni - tribunale e carabinieri - che combattono i traffici illeciti internazionali di beni archeologici. . ''Ogni reperto costituisce un tassello importante della storia e della conoscenza di un luogo e va sempre tutelato e preservato'' - ha affermato Osanna - che ha ricordato come l' attività di contrasto alla criminalità vada assicurata investendo sulla cultura e sulla bellezza, ''in territori particolarmente sollecitati, come questo , dove anche noi abbiamo perso un nostro custode, Maurizio Cerrato, rimasto vittima di in un tragico episodio di criminalità''.

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