Aggressione choc a Pomigliano, clochard ammazzato di botte: lasciato in strada agonizzante
Caccia a due ventenni, il brutale pestaggio di Frederick ripreso dalle telecamere. La rabbia dei residenti: ''Donava amore a tutti, avete ucciso un innocente'
21-06-2023 | di Redazione
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Frederick Akwasi Adofo, 43enne originario del Ghana, ammazzato di botte da due ventenni. Il violento pestaggio si è verificato in via Principe di Piemonte a Pomigliano d'Arco nella notte tra domenica e lunedì. L'uomo è stato rinvenuto agonizzante: è morto, poche ore dopo, all'ospedale di Nola.
Alcune telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso due giovani avvicinarsi al 43enne per poi prenderlo a calci e pugni. Nelle immagini si vedrebbero i due allontanarsi dopo il pestaggio. La vittima, invece, si è rifugiato in un cortile: è qui che è stato trovato in fin di vita. Il Comune di Pomigliano d'Arco (Napoli), si farà carico dei funerali dell'uomo. Lo ha annunciato il sindaco Lello Russo, sottolineando che la città è sempre stata "accogliente e generosa verso tutti". "Ci sono ancora lati oscuri che aspettiamo di conoscere dalle indagini - ha detto Russo - sappiamo, da quello che dice la gente che lo conosceva, che era una brava persona, che vivea di elemosina e dormiva nel parco. L'amministrazione comunale, intanto, si farà carico dei funerali proprio per dare un segnale alla cittadinanza. Ma faccio il sindaco da tanti anni, e Pomigliano è una città accogliente e generosa, ha sempre risposto positivamente a quelle che erano le richieste delle persone più sfortunate".
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Frederick era amato dai residenti della zona, che da stamani stanno lasciando fiori, qualche cero e biglietti sulla panchina antistante il supermercato dove chiedeva l'elemosina. "Sei libero da tutto - scrive un cittadino - vola felice con gli angeli". E davanti al supermercato, molti si fermano per raccontare di quanto fosse dolce e gentile con tutti. "Aveva il vizio di bere - racconta una donna - ma non faceva male a nessuno. Ricordava i nomi, e augurava a tutti una buona giornata, che gli dessero qualcosa o meno". Anche i dipendenti del supermercato conoscevano Frederich: "Stava sempre con noi - spiegano - mangiava qualcosa, ci chiamava amici, my friend, ci mancherà". Qualche residente racconta che l'uomo era solito augurare "buona scuola" ai bambini della zona che lo incrociavano. "Non è possibile arrivare a tanto - afferma una donna - come si può essere così cattivi. Picchiare senza un motivo una persona così gentile. Ci vergogniamo, che il Signore ci perdoni. Avete ucciso un innocente".
Frederick aveva preso la licenza media alla 'Catullo' di Pomigliano d'Arco nel 2012, quando era ospitato, insieme ad un'altra cinquantina di migranti, in un hotel in attesa di asilo politico. Negli ultimi tempi dormiva in un sacco a pelo in via Principe di Piemonte, e spesso era supportato dall'aiuto della Caritas parrocchiale, come ha ricordato il parroco della chiesa San Francesco, don Pasquale Giannino, il quale ha anche sottolineato che spesso l'aiuto offerto all'uomo "sembrava essere una forma impositiva rispetto al suo stile di vita".
"Frederick ha donato a tutti amore - ha aggiunto - sempre col sorriso e senza mai chiedere. In questo giorno in cui sono in corso ancora le indagini, vogliamo sentirci chiamati tutti a fare rete per ricostruire e prenderci cura di quanti vivono ai margini. Chiediamo alle autorità preposte un interesse reale alle emergenze territoriali, non ultimo il bisogno abitativo delle persone che vivono per strada o in difficoltà economica. Un comportamento emozionale in questo momento non farà giustizia al povero Frederick, né il desiderio di ricercare colpevoli risolverà da se la problematica fin qui segnalata".
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