“Per fortuna sto bene, ma ho avuto un grosso spavento. Il prossimo gol lo dedicherò a quei vigliacchi”.

E’ ancora scosso Amir Gassama, a poche ore dall’aggressione subita in Piazza Carlo III a Napoli mentre era in procinto di tornare a casa da chi l’ha accolto come un figlio, dal mister del Gragnano Rosario Campana.

Mentre dichiara tutto il suo dispiacere per l’accaduto, Gassama non perde occasione per mostrare tutta la sua bontà. “Non so perché mi hanno aggredito, forse per il colore della mia pelle, forse per altri motivi che non conosco e nemmeno voglio sapere. L’importante è che ora sto bene e che sia ritornato a casa”:

Sono dieci i minuti di cammino necessari per far sì che da piazza Carlo III si arrivi all’abitazione in cui Gassama vive con l’allenatore del Gragnano. Arriva qualcuno alle spalle, poi altri ancora, talmente tanti che lo stesso atleta guineano non riesce a contarli. Pugni in faccia, calci alle costole prima che Gassama riesca a divincolarsi e scappare via telefonando il “papà” mister Rosario Campana.

“Dopo la telefonata – ha raccontato l’allenatore del Gragnano – non ho ricevuto più sue notizie. Mi sono preoccupato e sono andato di persona sul luogo dell’aggressione. Poi siamo tornati a casa e ci siamo calmati. Per fortuna si è trattato soltanto di qualche graffio e di tanto spavento. Sono contento di come abbia reagito – ha concluso il mister -. Lui ha la pelle dura e una dedica a loro è la miglior vendetta a cui si possa ambire”.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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L'aggressione