Agguato al "Piano Napoli": la dinamica della morte di Mauro Buonvolere
Il giovane 21enne freddato dai sei colpi di beretta calibro 7,65
07-02-2015 | di Salvatore Piro
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Boscoreale. Ore 17:45 di un sabato qualunque all'isolato 13 del "Piano Napoli", per tutti la "Scampia della provincia". Il silenzio generale è squarciato d'un tratto da sei colpi di pistola calibro 7,65. Proiettili sparati a distanza ravvicinata da un commando specializzato, probabilmente composto da due sole persone, e che forse conosceva le precise abitudini della sua vittima: Mauro Buonvolere, 21 anni, muore all'istante, raggiunto da due colpi alla testa ed uno alla mano, all'esterno del piccolo circolo ricreativo alle "palazzine". I killer fuggono a piedi. Il corpo del giovane, invece, finisce in una pozza di sangue, disteso, fuori all'ingresso del minuscolo bar, dove anche oggi campeggia il poster di Diego Maradona, "El Pibe de Oro".
Il sabato qualunque di Boscoreale si trasforma così nell'ennesimo week-end di sangue e tragedia: una sorta di abitudine ormai, per la "Scampia della provincia", di nuovo lacerata, ferita, costretta a piangere l'ennesimo ragazzo morto ammazzato. Un'esecuzione in piena regola, osservando strettamente la dinamica dei fatti, le cui ragioni saranno chiarite dall'inchiesta condotta dai Giudici e dai Carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, accorsi sul posto agli ordini del Maggiore Michele De Riggi. La Scientifica ha ritrovato i sei bossoli, immediatamente refertati, accanto al corpo del giovane Mauro, uscito dal carcere di Poggioreale ad ottobre, dopo una pena scontata per droga. E' proprio nel difficile passato di Mauro Buonvolere che gli inquirenti scaveranno per capire i motivi dell'agguato. I perchè di una nuova tragedia consumata ancora lì, proprio nella "Scampia della provincia".
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