“Ma che è successo? Non ho capito niente. Chi mi voleva uccidere?” Sono le prime parole pronunciate dall’obiettivo dell’agguato, Giuseppe Leo, ai medici dell’ambulanza che lo hanno soccorso.

L’uomo, raggiunto da alcuni colpi di pistola esplosi da un commando formato da due giovani in sella a uno scooter, sarebbe miracolosamente scampato all’agguato. Illeso, trasferito in ospedale, sarebbe già stato ascoltato dagli investigatori giunti al Sant’Anna di Boscotrecase.

Il 52enne, con precedenti penali per contrabbando, avrebbe raccontato di essere stato raggiunto mentre si trovava all’interno della sua auto, una Ford Focus station wagon.

Un proiettile l’avrebbe colpito di striscio alla testa. A dimostrazione, forse, che i sicari inviati per la missione di morte non erano professionisti delle esecuzioni di camorra.

Miracolosamente vivo, l’obiettivo dell’agguato ha detto di non aver visto i due sicari. Risposta che coinciderebbe con la dinamica dell’agguato e con la presenza dei due killer alle spalle della vittima. Che aveva, secondo il racconto di alcuni testimoni, l’abitudine di parcheggiare l’auto nei pressi del distributore di benzina. Un obiettivo abitudinario e comodo per due sicari che, però, hanno fallito la missione.

Si cerca di capire, adesso, se il raid possa essere collegato a recenti episodi di sangue verificatisi a Boscoreale e se possa essere messa in relazione ad altri fatti criminosi.

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Ressa al pronto soccorso

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Sparatoria a via Vittorio Veneto