Agguato al Tribunale, Fontana ucciso per vendetta: furto di soldi e Rolex dietro l'omicidio
Presunto killer sotto chiave: per gli inquirenti è Catello Martino l’esecutore materiale
21-02-2024 | di Rosanna Salvi
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Un furto dietro l’omicidio di Alfonso Fontana. Secondo la ricostruzione degli investigatori il 24enne stabiese, trucidato a due passi dal Tribunale di Torre Annunziata, avrebbe sottratto dall’appartamento di Catello Martino Rolex, soldi e altri oggetti di valore. Un bottino da migliaia di euro che avrebbe armato la mano del presunto assassino, entrato in azione il 7 febbraio scorso per vendicarsi dello sgarro subito.
Martino, ras del clan Imparato di Castellammare di Stabia, è stato arrestato ieri sera. Per gli inquirenti è lui l’esecutore materiale del delitto. L’uomo era ricercato da giorni, ma si era reso irreperibile. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, in sinergia con i militari stabiesi, lo hanno stanato appena rientrato in casa.
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Il 51enne non avrebbe agito da solo: caccia al complice, tuttora ricercato. Il presunto killer di Fontana, noto negli ambienti come ‘’O Puparuolo’, aveva già incassato una condanna a tre anni e quattro mesi per avere sparato ad un ragazzo che picchiò suo figlio. Una personalità criminale legata a doppio filo al clan Imparato, alleato dei D’Alessandro e attivo nel rione Savorito di Castellammare. Martino, uomo fidato della cosca, si occupava di organizzare i turni di pusher e vedette.
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