Aldo Gionta, nessun indagato al momento per la morte del nipote del boss

Aperto fascicolo in Procura: omicidio colposo a carico di ignoti

13-02-2016 | di Salvatore Piro

torna indietro
contrasto elevato | rimuovi contrasto elevato | font | font

TORRE ANNUNZIATA. C’è un fascicolo aperto in Procura per omicidio colposo, ma come atto dovuto e ancora a carico di ignoti. L’autopsia sulla salma di Aldo Gionta slitta: si terrà solo entro mercoledì 17 febbraio all’obitorio di Castellammare di Stabia. Questi gli sviluppi sulla morte sospetta all’ospedale “Sant’Anna” di Boscotrecase del 47enne nipote del “super-boss” di camorra Valentino, ed omonimo di suo cugino il “ras-poeta” (entrambi oggi al 41-bis). Il pm di turno, Silvio Pavia, non ha spedito alcun avviso di garanzia nei riguardi di nessuno dei cinque componenti dell’equipe medica (il primario del reparto ortopedico del nosocomio, un medico, un anestesista e due infermieri), presenti ieri in ospedale al momento del decesso del 47enne, considerato un “pesce piccolo” del clan.

LA MORTE. Aldo Gionta è morto, intorno alle 10, nella sala operatoria al terzo piano dell’ospedale di via Lenza. La cartella clinica, sequestrata dai carabinieri di Torre Annunziata nell’immediatezza del decesso, parla di un arresto cardiocircolatorio, subito dal nipote del “super-boss” poco dopo la somministrazione dell’anestesia spinale, necessaria per comporre una banale frattura alla tibia ed al perone. L’operazione non è mai iniziata, Aldo Gionta è spirato prima. Solo l’autopsia chiarirà il motivo: morte naturale o nuovo caso di malasanità.

GLI AVVISI. Nessun nome, dunque, risulta iscritto nel registro degli indagati. I primi avvisi di garanzia potrebbero però partire nella giornata di lunedì: atto necessario, per consentire eventualmente ai medici di prendere parte all’esame autoptico con propri consulenti di parte, affiancandoli all’anatomopatologo nominato dal pm.

NESSUNA DENUNCIA. La Procura al momento indaga d’ufficio. I parenti di Aldo Gionta, infatti, non hanno ancora presentato una denuncia, affidando al proprio legale, l’avvocato Giovanni Tortora, solo la nomina di un consulente che assista all’autopsia sulla salma. Nomina depositata in Procura, poche ore dopo la morte del 47enne del quartiere dell’Annunziata. La famiglia Gionta ha incaricato uno specialista in medicina legale di Torre del Greco.