E’ tutto pronto a Torre Annunziata per la prima di “Butterfly” il docu-film incentrato sulla vita della boxeur Irma Testa. Venerdì 22 marzo alle ore 20 al cinema Politeama, la pellicola sarà visibile per la prima volta in città, dopo l’esordio assoluto del giorno prima a Napoli.
Per l’evento, oltre a Irma Testa, ci saranno anche i registi Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman (nella foto) e tutti i produttori. Proprio Alessandro Cassigoli ha voluto raccontare il suo “Butterfly”, un lavoro durato circa tre anni e che già dal trailer ha suscitato grandi emozioni.
C’è molta attesa per l’esordio di Butterfly a Torre Annunziata?
“Le richieste sono davvero tante e vorrei poter far entrare tutti al cinema, ma tutto ciò non sarà possibile. Comunque vorrei sottolineare che la pellicola rimarrà in proiezione al Politeama almeno per una settimana. Torneremo a presentarlo sia io che Irma senza problemi. Inoltre non ci saranno accessi di favore, se non ai personaggi del docu-film e agli stretti familiari di Irma”.
Com’è nata l’idea di un documentario su Irma Testa?
“Nel 2014 io e Casey Kauffman andammo alla Boxe Vesuviana di Lucio e Biagio Zurlo per un servizio per una tv tedesca e ci accorgemmo, che all’intero della palestra c’era vita. Già all’epoca Irma cominciava a conquistare le prime medaglie sul ring, ma ad affascinarci non fu solo l’atleta. In lei abbiamo visto una ragazza sensibile e intelligente, che dietro aveva una grande storia. A partire dal fatto che ha lasciato giovanissima la sua città natale per andare ad Assisi ad allenarsi, rinunciando a parte della sua giovinezza”.
Non sono mancate sorprese e difficoltà.
“Ovviamente non sapevamo che sarebbe arrivata alle Olimpiadi di Rio, ma anche quella è stata una tappa importante. Abbiamo raccontato di una Irma sconfitta, che doveva ripartire con i suoi dubbi. Addirittura con il pensiero di voler lasciare il pugilato. Infine la rinascita grazie alla figura del maestro Lucio Zurlo e delle sue amiche”.
Molti dei dialoghi sono in dialetto. Ci spieghi questa scelta.
“E’ stata una grossa battaglia, perché quando c’è una telecamera si tende a parlare diversamente. Ma grazie al linguaggio dialettale volevamo dare un senso di realtà alle conversazioni. Credo che dia delle sensazioni differenti”.
Qual è stato il personaggio che l’ha colpita di più?
“Di sicuro il maestro Lucio Zurlo. E’ una di quelle persone uniche, da clonare. Grazie a lui, al figlio Biagio e al resto della Boxe Vesuviana tanti ragazzi con problemi sociali alle spalle, hanno avuto un’ancora di salvezza. Adesso lo vedo quasi come un padre”.
Cosa pensa ora di Torre Annunziata.
“Grazie a questa città ho superato quelli che erano i preconcetti sul sud. Adesso non c’è mese che io non venga in città per mangiare una pizza o incontrare le varie persone che ho conosciuto. Devo ammettere che tutti sono stati di un’ospitalità davvero eccezionale. E non nascondo un’ultima novità…”.
Quale?
“Butterfly ha riscosso grande successo ed è piaciuto molto anche a Rai Cinema. Per cui siamo ora alla ricerca di nuove storie da trovare a Torre Annunziata, in modo da riproporle sulla falsa riga del docu-film sulla vita di Irma Testa”.
E’ tutto pronto a Torre Annunziata per la prima di “Butterfly” il docu-film incentrato sulla vita della boxeur Irma Testa. Venerdì 22 marzo alle ore 20 al cinema Politeama, la pellicola sarà visibile per la prima volta in città, dopo l’esordio assoluto de...
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