La comunità di San Giorgio a Cremano si è riunita nelle grande sala della Fonderia Righetti di Villa Bruno per salutare il proprio figlio Guido Scognamiglio e lo ha fatto con scroscianti applausi al suo ingresso in sala e ripetuti applausi durante la sua presenza sul palco assieme alla mamma il papà e il fratellino.

Presenti il Sindaco Giorgio Zinno che ha messo subito a disposizione la “Fonderia il luogo dei più importanti eventi cittadini”, il Vice Sindaco Pietro De martino, il Presidente del Consiglio Comunale Michele Carbone.

Il giovane Guido si può affermare che sia “tornato alla vita”  dopo uno stato di coma durato quasi quattro mesi  a seguito di un grave incidente  tra il mezzo che lo trasportava assieme a un compagno di sport e il mister e un grosso TIR, in seguito al quale  fu  portato in ospedale a Lagonegro  in gravissime condizioni .

La mamma e il padre tra le lacrime e profondamente commossi hanno raccontato a centinaia di presenti nella grande sala la storia dell’evento e soprattutto il tragico trascorrere del tempo durante il quale sembrava che Guido dovesse essere portato via dalla vita, e le profonde preghiere dei genitori , parenti amici e conoscenti  che hanno sperato fin dal primo istante che ciò non accadesse.

I genitori hanno parlato di miracolo, per un evento che hanno accettato e  vissuto  profondamente fin dal quel maledetto 27 giugno quando Guido con un  compagno di squadra e il mister  si stava  recando in Calabria per partecipare a uno stage per portieri di calcio   quando all’altezza di Lagonegro si è verificato il tragico incidente con un tir a seguito del quale l’auto sulla quale viaggiavano si è ribaltata e Guido è rimasto incastrato.    “Ha immediatamente avuto un intervento chirurgico di 10 ore per fracasso  facciale, - ha raccontato la mamma Elga  tra le lacrime -  E’ stato trasferito al Bambino Gesù a Roma dove è rimasto in coma farmacologico per oltre un mese e dopo,  il coma cerebrale è continuato per oltre 20 giorni e da allora  miracolosamente piano piano è avvenuto qualcosa di intenso, di potente di inaspettato.  Si sono create vere e proprie catene umane di preghiera e piano piano si è fatto spazio tra la disperazione, la speranza e Guido  si è andato riprendendo.  E’ stato veramente un miracolo – ha affermato mamma Elga, - quando una piccola luce ha cominciato a illuminare il baratro, e gli stessi dottori ancora non credevano come questa ripresa  fosse stata  possibile. Se siamo riusciti ad arrivare in superficie da quel baratro e vedere tutta la luce nella sua grandezza è solo grazie a quella catena umana ricca di fede e di preghiera che ha fatto arrivare la sua voce fin lassù. Nostro figlio è la testimonianza di un miracolo e non ci sono altre spiegazioni. Per questo abbiamo voluto incontrarvi tutti e tanti per dirvi grazie per essere stati il salvagente che ci ha tenuti a galla”.

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