“Io non ho paura fino a quando sta qua dentro. Ho paura di fuori, della città, dell’Italia. Questo mondo mi fa paura”. È un continuo richiamo a dentro e fuori un luogo, Nisida, e dentro e fuori lo spirito delle persone, principalmente di Almarina e di Elisabetta, la sua prof. di matematica.

Almarina”, ultimo romanzo di Valeria Parrella, edito da Einaudi, è stato presentato questo weekend nella cornice estiva della Libreria Libertà di Torre Annunziata. Nutrito il numero di partecipatori: accanto alle relatrici  Serena Francesca Bianco e Marina Bisogno, Ciro Cascina ha letto magistralmente alcuni passi scelti, dando voce e anima a personaggi che sembravano vivi, veri, reali.

“Dentro: questo posto è meraviglioso e fuori ci sta la città che ti costringe al tutto o al nulla, la vita ingombrante, la famiglia violata, la guerra, i bombardamenti da cui scappi, il vecchio che ti manda a rubare e quello che ti mette incinta, la madre che non ha saputo vedere, quella che non ha saputo parlare”. Valeria Parrella parla invece e lo fa con una enfasi e una forza che cozzano con la sua minuta fisicità: “La mia non è retorica – ha spiegato l’autrice - ma io sono qui e penso che in mare, adesso, ci sono 80 persone a cui è negato l’attracco. Ma voi capite? Io a quest’ora, all’ombra, con la mia bottiglina fresca di acqua naturale, ho caldo, pensate un po’ loro”.

Dentro e fuori. Non solo luoghi fisici, non lo sono mai solo per davvero.  Dentro e fuori di noi, dentro e fuori quelle convenzioni che ci fanno sentire al sicuro, che ci danno quella sensazione vagamente dolce di quando si aderisce all’immagine che ti danno gli altri.

“Perché non siamo né martiri né eroi – ha continuato Valeria Parrella - ma stiamo abbandonando quel senso di umana umanità che ci ha sempre contraddistinto. Ecco, è la cosa che più mi terrorizza” , dice tra continui rimandi tra le pagine del romanzo.

 “Nella mia opera però – ha concluso - ci ho messo tanta speranza. Che forse è la risorsa che abbiamo e che nessun politico o nessun governo malamente gestito potrà toglierci. È la speranza di vedere le cose e le persone per come possono essere, nella loro versione migliore”.

(Foto: Marina Indulgenza)


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