Ambito 30, il dottor Monda chiarisce la vicenda: “È quanto chiede la Regione”
Sarà possibile trasformarli in ‘Aziende pubbliche consortili di servizi alle persone’
08-01-2016 | di Raffaele Perrotta
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“È una nuova forma associativa prevista nel piano regionale approvato a fine dicembre dal governo De Luca. Una soluzione che supera l’attuale forma della convenzione utilizzata dai 4 comuni dell’Ambito 30 e che era già stata giudicata non più sostenibile nel vecchio piano campano 2012-2015”. Il dottor Porfido Monda, dirigente del comune di Torre Annunziata e dello stesso Ambito, prova a mettere la parola fine alla querelle nata il giorno dell’Epifania a Boscoreale.
Nessun ‘mistero di Parigi’ sul quale sta lavorando il sindaco Balzano ma una discussione “ancora in fase embrionale che ha anticipato, però, anche lo stesso dettato normativo della Regione. È un titolo di merito per i quattro sindaci del comprensorio (Starita, Balzano, De Luca e Borrelli, ndr)”.
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Di cosa si tratta nello specifico? “Il nuovo piano indica l’evoluzione degli Ambiti in ‘Aziende pubbliche consortili di servizi alle persone’. Volendo fare un paragone, è quanto avvenuto per l’Asl in campo sanitario. Un Ente completamente pubblico che, rispetto alla struttura odierna, avrà una maggiore agilità organizzativa e di bilancio”.
Quindi, non più alle dirette vicissitudini del Comune capofila ma con un’autonomia che “garantirebbe continuità dei servizi. Inoltre, a differenza di quanto accade oggi, non vi sarebbero più interruzioni delle prestazioni erogate causate dai ritardi burocratici nei singoli Enti, come l’approvazione dei bilanci”.
Le voci critiche, però, avanzano perplessità su possibili spartizioni di poltrone. “Lo strumento che ci ha fornito la Regione – continua il dirigente dell’ufficio di piano – può essere molto utile se non lo si appesantisce come un carrozzone”.
E sull’ipotesi dell’ulteriore tassazione dei cittadini, il dottor Monda è chiaro: “Oggi i singoli comuni pagano 1,25 euro per ogni cittadino residente per la gestione dell’Ambito, mentre per i servizi sociali, a differenza dei 7 euro previsti per legge, versano molto di più. Nella bozza di statuto che ho inviato ai primi cittadini abbiamo previsto l’aumento ad 1 euro e mezzo per la gestione degli uffici che, in un comune come Boscoreale, vuol dire poco meno di 7 mila euro l’anno. Di certo non è una cifra esorbitante”.
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