La notte del 10 gennaio inizia una corsa contro il tempo per salvare Antonio Grisi, 67enne napoletano colpito da un grave malore. Immediata la richiesta d'aiuto della famiglia al 118. La situazione è grave e serve urgentemente l'ambulanza. Passano i minuti, ma il mezzo non arriva. Gli operatori sanitari sono in ritardo, il tempo scorre e non c'è nessuno a soccorrere l'uomo. Intanto le condizioni di Antonio si aggravano e muore in casa davanti ai suoi familiari. L'ambulanza non è risciuta a raggiungere tempestivamente l'abitazione - in via Ottavio Morisani e Salita Moiariello, nella zona di Capodimonte - a causa di una strada murata che ha bloccato il mezzo.

Scatta la polemica a Napoli dopo la denuncia della morte di un uomo che avrebbe dovuto essere soccorso da un'ambulanza il cui arrivo è stato ritardato - come riferito da alcuni consiglieri municipali - dalla chiusura della strada. Il presidente della III Muncipalità Stella San Carlo Arena, Fabio Greco. 

La notte del 10 gennaio, riferisce Greco, l'ambulanza fu chiamata dai familiari del cittadino scomparso residente nella parte alta di via Ottavio Morisani. "L'autoambulanza - spiega - invece di raggiungere la residenza dalla parte alta di Capodimonte venne indirizzata a raggiungere il sito dalla parte bassa, quella chiusa dal cantiere. Non sappiamo se questo ritardo abbia compromesso la possiiblità di salvare il nostro concittadino, ma è chiaro ed evidente che tale strada era chiusa al passaggio oramai da due anni per lavori molto consistenti e di realizzazione complicata, annuncia "la nostra volontà di trovare tutte le soluzioni opportune affinchè la strada venga messa in sicurezza ed aperta al più presto per pedoni ed automobilisti".

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