Anziani rispediti a casa senza vaccino, scatta la protesta. E’ ancora caos verso il vaccino Astrazeneca nei centri della zona. Tanti gli anziani finiti in un groviglio di competenze e rifiuti senza sapere come uscirne. Chi si presenta al centro, tra i 70 e 80 anni dovrebbe fare il vaccino per quella età, che secondo i nuovi protocolli è AstraZeneca, ma spesso ci sono patologie che non lo permettono e allora i medici rispediscono la persona a casa, dopo lunghe attese, senza vaccino e senza sapere come uscire dall'impasse. Niente Pfizer anche in presenza di certificati e cartella clinica, nessuno si assume la responsabilità di decidere e la strada è quella di bussare al medico di famiglia.

Secondo le indicazioni del centro il dottore dovrebbe riscrivere l'anziano nella categoria fragili. Ma in un gioco di rompicapo cinese, il medico di base potrebbe non essere d'accordo in quanto rientra tra i soggetti fragili solo chi ha determinate patologie.

Questa la testimonianza di oggi: "Sono la figlia di una over 70 che stamattina hanno rispedito indietro dall'hub vaccinale di Santa Maria la Carità. I medici quando hanno visionato le patologie di cui soffre le hanno detto di cancellare la prenotazione fatta nella piattaforma over 70 e farsi inserire nella piattaforma dei soggetti fragili. Tutto ciò è assolutamente incompatibile con la comunicazione della regione Campania, che specifica a gran voce che non va ripetuta alcuna operazione di reinserimento, ma al momento della vaccinazione sulla base delle patologie, è il medico ad optare per il vaccino adatto inserendola al massimo nel giorno in cui è prevista l'apertura delle fiale per non sprecare dosi".

La figlia dell'anziana si rivolge direttamente al sindaco di Santa Maria D'Amora: "Oltre alla comunicazione della regione, la settimana scorsa mi sono preoccupata di chiamare l'hub vaccinale per avere conferma della procedura e mi hanno assicurato che in loco, al momento della vaccinazione, veniva riconosciuta la categoria a rischio. Inoltre, mio padre ieri ha ricevuto la prima dose e in quell'occasione è stata confermata la procedura per mia madre, che a più di 70 anni si è recata inutilmente al centro con tutti i rischi del caso venendo rispedita indietro, con tutti i rischi del caso. Chiedo a lei spiegazioni, in quanto primo cittadino, di questa disorganizzazione che non si attiene alle direttive regionali".

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