Appalti, il consiglio comunale contro i dirigenti: “Basta affidamenti diretti”
A Palazzo Criscuolo, approvato un emendamento per limitare il potere dei funzionari
13-04-2015 | di Raffaele Perrotta

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Torre Annunziata - “Occorre cambiare passo sugli appalti pubblici”. È l’imperativo categorico di Lello Ricciardi, capogruppo del Partito Democratico di Torre Annunziata, che riassume il senso della lunga discussione di questa mattina in consiglio comunale.
Con il ‘pretesto’ dell’approvazione dei regolamenti dell’Ambito 30, passati tutti all’unanimità sebbene uno sia stato emendato, il punto cardine della discussione è stato la ‘trasparenza sugli appalti’. Parola d’ordine: “Basta all’utilizzo del cottimo fiduciario”, quello strumento che permette ai dirigenti di affidare direttamente un appalto, nei limiti di legge, senza predisporre un bando di gara pubblico. “Non possiamo più permettere – ha continuato Ricciardi – che le persone pensino che questo strumento contrattuale serva a favorire qualche impresa”.
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“Oggi iniziamo dalle Politiche Sociali, ma prossimamente estenderemo questo principio ai ‘lavori pubblici’ ed a tutti gli ambiti dell’Ente”, ha assicurato il consigliere del PD, Luigi Ammendola, che da mesi ha iniziato la battaglia per “una maggiore trasparenza sui contratti pubblici”. Trasparenza che, con l’utilizzo dell’appalto diretto, potrebbe cadere, gettando ombre sulla modalità di affidamento.
A rincarare la dose anche il consigliere Marcello Vitiello, di Nuovo Centro: “L’emendamento va nella giusta direzione, occorre integrarlo con l’obbligo di una relazione del dirigente quando si utilizza questa modalità di contratto”.
Linea dura dell’assise cittadina su certe ‘libertà’ di alcuni dirigenti comunali che “non valutano affatto il lavoro che facciamo nelle commissioni consiliari e che proponiamo per un esame tecnico”, ha, inoltre, evidenziato Massimo Papa.
Insomma, dal consiglio comunale emerge una volontà chiara: “Maggiore trasparenza con il minor potere discrezionale dei dirigenti”.
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