Appalti in cambio di mazzette: in carcere anche titolare di un'azienda di rifiuti
‘Bufera’ nel Casertano. In manette il titolare della ditta di Torre del Greco
30-09-2016 | di Redazione

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TORRE DEL GRECO. C’è anche lui, M. B., titolare dell’omonima azienda, tra le 21 persone coinvolte nella bufera giudiziaria relativa ai presunti appalti truccati - tramite ‘mazzette’ elargite alla politica – e abbattutasi sul comune casertano di San Felice a Cancello. In manette sono finite 21 persone: 13 ai domiciliari, 8 in carcere.
Oltre al sindaco e attuale consigliere provinciale di Caserta, Pasquale De Lucia, in cella è finito proprio B., che assieme ad altri 13 imprenditori ‘collusi’, specializzati nei settori dei rifiuti, edile e della ristorazione, secondo la ricostruzione dei pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere avrebbe permesso la realizzazione del disegno criminoso predisposto dal primo cittadino: acquisire consenso elettorale attraverso la commissione di una pluralità di reati. In particolare turbative d’asta, corruzioni e illeciti edilizi.
Ai domiciliari anche Rita Di Giunta, amministratore delegato della società ‘Terra di Lavoro spa’, che ha come socio unico la Provincia di Caserta. Associazione per delinquere, corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà degli incanti e truffa, le accuse mosse a vario titolo nei confronti dei 21 indagati.
M. B. è inoltre sotto inchiesta, con altre 6 persone, per la tragica vicenda del cosiddetto varco ‘killer’ e abusivo di viale Europa. Varco costato la vita nel 2012 al 17enne di Torre del Greco Ciro Giannini, travolto da un tir in uscita dalle ex cave di Villa Inglese mentre era in sella al proprio scooter. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in questo caso, ha aperto un fascicolo per omissioni e presunti abusi d’ufficio.
(Salvatore Piro)
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