Arbitro a portiere senegalese: "Zitto negro". Il Serino chiede di fermare il campionato
Brutto episodio di razzismo durante una gara di Promozione in provincia di Avellino. Il presidente Trotta: “Mio calciatore in lacrime, chiedo indagine federale"
27-01-2019 | di Redazione
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"Stai zitto, negro”. Sarebbe stato questo l’insulto razzista che un arbitro avrebbe rivolto al portiere Gueye Ass Dia, senegalese di 25 anni, durante una partita di calcio a Serino, in provincia di Avellino, valevole per il campionato di Promozione.
FERMARE IL CAMPIONATO. "Dobbiamo fermare il campionato" ha tuonato Donato Trotta, presidente del Serino, chiedendo azioni clamorose dopo che sabato 26 gennaio l'arbitro avrebbe apostrofato il portiere senegalese della squadra. Trotta, dopo l'espulsione del portiere, che lo ha messo al corrente delle offese, è entrato in campo, ha stretto la mano all'arbitro e ha detto: “Ragazzi, finisce qui, andiamo via”, ritirando la squadra.
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LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE. "Vedendo il mio calciatore in lacrime mentre si dirigeva negli spogliatoi – ha spiegato all’Ansa Trotta - ho deciso di ritirare la squadra dal campo perché non permetto a nessuno di calpestare la dignità dei miei ragazzi e soprattutto la mia. Penso che questa volta si sia superato il limite e chiedo subito un'indagine federale".
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI. Nella partita con il Real Sarno, Ass ha protestato sul pareggio degli ospiti (2-2) concesso dall'arbitro nonostante il fuorigioco segnalato dall'assistente. E l'arbitro avrebbe risposto con l'insulto razziale. Espulsi per proteste subito dopo un difensore, il direttore sportivo e l'allenatore. Come denuncia all'Ansa Trotta "sono sempre più frequenti le discriminazioni e le offese. Dobbiamo fermare il campionato per un turno. Stiamo preparando uno striscione che invieremo a tutte le squadre del girone perché venga esposto negli stadi. Sabato prossimo dovremmo giocare a San Vitaliano, in provincia di Napoli. Se non ci sarà lo stop saremo costretti a scendere in campo ma sarebbe una vergogna e un atto di inciviltà sociale prima che sportiva".
(foto: Facebook)
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