Ottima partecipazione di pubblico per "Chiese aperte alla conoscenza", l'iniziativa organizzata in tutta Italia dall'Archeoclub. Ha partecipato alla manifestazione anche la sezione di Torre Annunziata, guidata dalla professoressa Mirella Azzurro. "La sede locale di Torre Annunziata ha scelto quest’anno il Santuario dello Spirito Santo, presso il quale si è tenuta un’interessante visita guidata grazie alla disponibilità del parroco, don Pasquale Paduano, e alla collaborazione dell’Associazione “Progetto Cripta”, da tempo impegnata nell’organizzazione di numerosi eventi culturali".

La presidente dell’Archeoclub di Torre Annunziata ha illustrato ai visitatori la storia della chiesa, dedicata allo Spirito Santo, ma conosciuta anche come chiesa del Carmine, perché eretta dove in precedenza esisteva una cappella dedicata alla Madonna del Carmine, e ne ha descritto la facciata e l’interno. I lavori per la costruzione dell’edificio cominciarono nell’aprile del 1787 su progetto dell’architetto Vincenzo Lamberti, ma furono completati circa un secolo dopo ad opera dell’ingegnere Zainy.

"La chiesa, consacrata nel febbraio 1880, è la più grande di Torre Annunziata, presenta una maestosa facciata in stile neoclassico che ha nel livello inferiore un portale centrale e due ingressi laterali separati da semipilastri scanalati con capitelli dorici. Questi sostengono una trabeazione con triglifi e metope sovrastata da una cornice aggettante su cui si eleva il secondo livello con semicolonne e semipilastri in stile ionico. In corrispondenza del finestrone centrale c’è il timpano su cui si erge una croce di ferro".

Ai lati ci sono la torre dell’orologio e il campanile cui si accede dagli ingressi laterali tramite due scale a chiocciola in pietra vesuviana. L’interno è a croce latina, con una grande navata, sei cappelle laterali e due alle estremità del transetto, sormontato da un’immensa cupola alta 60 metri, una delle più alte della Campania, ben visibile anche dal mare, che poggia su un alto tamburo e termina con una lanterna. La navata è coperta da volta a botte affrescata dai pittori napoletani Luigi Stabile e Achille Iovane che hanno raffigurato il Battesimo di Gesù, la SS.Trinità e l’Annunciazione. Sui due balconcini che si affacciano sulla navata due affreschi rappresentano la Confessione e una figura femminile seduta in un ambiente naturale.

Molto interessante nella seconda cappella a sinistra  la tela del pittore caravaggesco Filippo Vitale che rappresenta un episodio della vita di sant’Agata. Bella, ricca e di nobile famiglia, Agata aveva rifiutato le nozze con un potente magistrato romano che, per vendicarsi, l’aveva fatta imprigionare, torturare e mutilare del seno. San Pietro le appare in carcere e risana le sue ferite. Dalla scalinata qui presente si scende nella cripta sottostante, vasto ambiente a tre navate con volta a botte, che in corrispondenza della chiesa superiore occupa tutto lo spazio della navata. Arricchiscono il santuario sculture lignee (S. Antonio, S. Giuseppe, la Madonna del Carmine) e di gesso (i santi Pietro e Paolo e i quattro evangelisti), il grandioso organo del ‘600, il cero pasquale di legno del 1875, le acquasantiere di marmo, la tomba del servo di Dio Giuseppe Ottone e le reliquie di San Felicio, martire del III secolo. La visita si è conclusa con l’intervento del professore Ottavio Ferrini, che ha raccontato ai presenti la storia di san Felicio.

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