Napoli ospiterà, questa mattina, la quattordicesima edizione della "Giornata della Memoria e dell´Impegno in ricordo delle vittime delle mafie".

L´evento organizzato da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie viene promosso dalla Regione Campania, dal Comune e dalla Provincia di Napoli, con l´Alto Patronato del Presidenza della Repubblica.

"L´etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie", è lo slogan di tutta la giornata, durante la quale si incontreranno a Napoli oltre 500 familiari delle vittime innocenti delle mafie e giungeranno i rappresentanti delle Ong provenienti da oltre 30 paesi europei.

La manifestazione inizierà alle 9,30 con un lungo corteo che partirà da Piazza della Repubblica, lungo viale Dohrn, per giungere fino a piazza del Plebiscito. Nel corso della marcia, saranno letti i nomi di oltre 900 tra semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell´ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti ammazzati per mano delle mafie.

Dopo l´intervento di don Luigi Ciotti, a piazza del Plebiscito si svolgeranno forum, dibattiti e seminari sul tema della lotta alla mafia e alle altre forme di criminalità organizzata. Alle 17,30, la manifestazione si concluderà con un concerto che vedrà l´esibizione di numerosi gruppi e artisti tra cui Caro De Andrè, Fabrizio Varchetta e i Witko, Cuntu di Alessio Di Modica, Harry Loman, A 67, Modena City Ramblers.

La Giornata della Memoria è stata preceduta a partire dal mese di ottobre scorso da oltre 100 iniziative di preparazione. In questo calendario, si inseriscono due eventi particolarmente significativi: la proiezione in anteprima, il prossimo 18 marzo a Napoli, alle ore 10.00 presso il Dipartimento di Giustizia Minorile - Centro Europeo Studi di Nisida Via Nisida n. 59, del film "Fortapàsc", prodotto da Angelo Barbagallo, che racconta gli ultimi quattro mesi di vita di Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino ucciso in un agguato di camorra nel 1985.

Il giorno successivo, il 19 marzo, invece, a Casal di Principe, in occasione del 15° anniversario della morte di don Peppe Diana, il Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, il Presidente della Regione Campania, il Prefetto di Caserta, la Provincia di Caserta, l´Azienda Sanitaria Locale CE 2, i Comuni di Cancello ed Arnone e di Castel Volturno, l´Associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie, l´Agenzia Cooperare con Libera Terra e l´Associazione don Peppe Diana sottoscriveranno un Protocollo d´Intesa per la creazione di una cooperativa sociale di tipo B che sui beni e terreni confiscati alla criminalità organizzata e ristrutturati dalla Regione Campania si occuperà di agricoltura, di turismo responsabile, di produzione di energia pulita da biomassa e soprattutto della produzione di una mozzarella di qualità con il marchio della legalità ("Mozzarella giusta, Mozzarella della legalità").







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L´appello dei genitori di Don Peppino Diana


Sono quindici anni, ormai, che il nostro Peppino ce l´hanno portato via. Quella mattina del 19 marzo del 1994, quando fu ucciso nella sagrestia della sua chiesa a Casal di Principe, proprio nel giorno del suo onomastico, la ricordiamo ancora come se fosse oggi. Ed è un dolore che si rinnova ogni anno, ogni mese, ogni giorno. Dopo quindici anni abbiamo dentro di noi la stessa sofferenza di quella mattina. Riusciamo a non soccombere grazie alla vicinanza degli amici di nostro figlio e di quanti lo ricordano pur non avendolo conosciuto. La vicinanza di tanta gente ci è servita per andare avanti, per alimentare la speranza che il sacrificio di nostro figlio non sia stato invano.
Ora sappiamo che il nostro Pinuccio non è più solo nostro, ma è anche di tanta gente sparsa per l´Italia, che del suo ricordo e del suo impegno, ne fa memoria quotidiana e simbolo della lotta per la legalità e la giustizia. La sua morte, paradossalmente, profuma di vita, alimenta la speranza, aiuta le persone a costruire percorsi capaci di accogliere e includere chi è in difficoltà. Don Peppino Diana amava la sua gente. Lo aveva scritto, lo gridava dallaltare questo suo amore, perché voleva semplicemente contribuire a costruire delle comunità senza più camorre. Insegnava ai ragazzi a non tradire mai le proprie idee e a non barattare mai la propria dignità. Cose semplici, ma importanti per arginare una cultura di morte che pervade i nostri territori.
Per il 19 marzo prossimo, nel 15° anniversario dell´uccisione di nostro figlio, l´associazione LIBERA, Nomi e Numeri Contro le mafie, ha organizzato la giornata della Memoria e dell´Impegno proprio in Campania. E si comincia da qui, dal paese di don Diana, da Casal di Principe. E il 20 ed il 21 a Napoli. Vorremmo che tanta gente venisse a Casal di Principe per ricordare non solo il nostro Peppino, ma tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata. Sono già tanti gli uomini e le donne che ci hanno fatto sapere, da ogni parte dItalia, che giungeranno nelle piazze e nelle strade di Casale, per aiutare e sostenere quei cittadini che vivono qui e che non vogliono essere sopraffatti dal linguaggio della violenza e del sopruso.
Vorremmo rivivere, da mattina fino a sera, in una festa di colori, di speranze, una giornata di riflessione per un cammino di pace e giustizia sociale. Vorremmo di nuovo vedere le migliaia di camice azzurre degli scout percorrere le strade della città; Vorremmo che i lenzuoli bianchi che si srotolavano ai suoi funerali, fossero ancora li, a scendere da balconi, per accogliere, come simbolo di rinnovamento e di speranza, tutti quelli che arriveranno a Casal di Principe.
A noi, genitori di don Peppino, ci hanno spesso detto che non dobbiamo lasciare spegnere la speranza. E ci hanno ricordato che proprio nei momenti più difficili occorre unirci per dare il meglio di noi e cambiare il nostro mondo, senza paura. Questo è uno di quei momenti. Ma saremo orgogliosi di darvi il benvenuto nella terra di don Peppe Diana.

Gennaro Diana e Iolanda di Tella