Mons. Rosario Lenzo è stato premiato dall’Accademia di Sicilia con un nuovo riconoscimento speciale “Medaglia d’Oro per l’impegno umanitario” con decreto n° 53/11 pubblicato a Palermo in data 17/05/2011.
Nel summenzionato decreto dell´Accademia di Sicilia si precisa testualmente : “ Abbiamo appreso con gioia l’opera missionaria da Lei svolta nel Burundi e ci siamo molto compiaciuti per la realizzazione dell’Ospedale (Dono di Dio Sicilia) sorto in quelle zone (nota in fondo pagina, ndr), mediante il Suo prezioso interessamento e ci siamo commossi leggendo quanto ebbe a dire di Lei Mons. Bernard Bududira, Vescovo di Bururi ( Burundi ), definendola “ giovane fra i giovani, perché ha il dono di parlare ai giovani…… , facendosi giovane tra i giovani, adulto tra gli adulti, bambino tra i bambini ………”
Don Rosario Lenzo è stato anche premiato dall’UNICEF il 22 novembre del 2009 per la difesa dei diritti e della vita del fanciullo in Burundi.



ECCO COME E´ NATA UN OPERA DI SOLIDARIETA´
(fonte: Comunicato Stampa)

DIOCESI DI RUYIGI-BURUNDI:
PROGETTO DI COSTRUZIONE: “OSPEDALE DONO DI DIO SICILIA”.
UN PONTE DI SOLIDARIETA’ UNISCE LA SICILIA AL BURUNDI: CRONISTORIA

Prima del 15 settembre 2004 nessuno poteva immaginare che la Divina Provvidenza avesse “il disegno” di realizzare un ospedale nella diocesi di Ruyigi-Burundi-Africa-Centrale.
Ma, avvolte il Signore ci sorprende e si serve degli uomini e delle umane circostanze per manifestare il suo particolare amore per i malati, per i poveri, per i sofferenti e per chi ha fame e sete di giustizia.
E in tutto questo, Protagonista Principale è stato proprio Giovanni Paolo II che la Chiesa ha dichiarato “BEATO” il I° Maggio 2011.
Ebbene, il giorno 15 settembre del 2004, il Presidente della Regione Siciliana, Dott. Salvatore Cuffaro, accompagnato da Tony Marotta, dal Vice Sindaco di Palermo Dott. Dario Falzone, dal Prof. Bruno Ficili, candidato al premio nobel per la pace e da una numerosa presenza di palermitani, ha avuto la grazia di incontrare il Santo Padre Giovanni Paolo II, durante l’Udienza Generale del mercoledì.
Dopo tale incontro, confortato dalla benedizione del Santo Padre, il Governatore della Regione Siciliana e sèguito si è recato in visita di cortesia presso la residenza di Don Rosario Lenzo, Sacerdote originario della provincia di Messina ed incardinato nella diocesi di Ruyigi-Burundi-Africa-Centrale.
Dopo la visita è seguìto un incontro di fraternità presso il Ristorante “ Villa Altieri” in Albano Laziale. In questa sede, prima di benedire la mensa, Don Rosario Lenzo ha rivolto al Governatore della Sicilia e al suo sèguito brevi parole di ringraziamento ed ha colto la circostanza per esortare i politici presenti ad una più concreta sensibilità e solidarietà verso i più deboli, soprattutto i bambini. E qui Don Rosario Lenzo ha fatto un particolare riferimento all’infanzia e al popolo del Burundi.
Il Governatore della Sicilia risponde subito alle parole di Don Rosario Lenzo con una singolare ed inaspettata promessa: “Le prometto che la Regione Siciliana si impegnerà a costruire un ospedale in Burundi”. La notizia ha suscitato nei presenti un interminabile applauso, espressione sincera di gratudine e di riconoscenza.
Don Rosario Lenzo, nella qualità di Procuratore Generale della diocesi di Ruyigi in Italia, ha preso subito contatto con la Presidenza della Regione Siciliana “Ufficio Speciale per la Cooperazione Decentrata allo Sviluppo e alla Solidarietà Internazionale”. Presso Codesto Spett.le Ufficio Don Rosario Lenzo ha inoltrato formale richiesta di finanziamento. Ha presentato il Progetto ed ha seguito con serietà ed impegno i lavori dalle fondamenta alla completa realizzazione della struttura, assumendosi tutte le responsabilità civili e penali e garantendo personalmente l’intero finanziamento con polizza fidejussoria in favore della Regione Siciliana, come richiesto dal Decreto a lui notificato. Ha depositato sempre, a sua firma, tutta la documentazione richiesta dall’Ufficio Competente della Regione Siciliana e più volte si è reso disponibile a recarsi a Palermo per dare o ricevere informazioni ed istruzioni dal summenzionato Ufficio, a cui Don Rosario Lenzo ha fatto pervenire sempre corretta e puntuale rendicontazione.



E, non a caso, il Governatore della Regione Siciliana ha dichiarato più volte alla stampa ed in altre sedi che il successo della costruzione dell’Ospedale “ Dono di Dio Sicilia” in Burundi lo si deve alla costante tenacia e dedizione di Don Rosario Lenzo.
E, pertanto, la promessa del Governatore è stata onorata e l’intervento della Regione Siciliana è andato a buon fine nel rispetto dei termini imposti dal regolamento, nonostante che in loco la stagione delle piogge rendeva impraticabili le strade per il trasporto dei materiali, impedendo lo svolgimento regolare dei lavori. Tuttavia, grazie a Dio, il 27 agosto 2007 la struttura dell’ospedale è stata ultimata e Don Rosario Lenzo ha inviato alla Regione Siciliana e allo stesso Governatore la rendicontazione finale. Adesso si attende che vengano aperte presto le porte dell’Ospedale “ Dono di Dio Sicilia” alle esigenze del popolo Burundese.
Oggi possiamo dire che quest’opera è un vero miracolo di speranza per il Burundi, anche perché Don Rosario Lenzo non aveva chiesto nulla di specifico al Governatore che proprio in quello stesso giorno aveva incontrato Giovanni Paolo II. E questa coincidenza ha fatto pensare che sia stato proprio il Santo Padre ad ispirare la mente e il cuore del Presidente della Regione Siciliana a fare una così grande “promessa” in favore del popolo del Burundi.
Infatti si è voluto che l’Ospedale fosse costruito IN MEMORIA DI GIOVANNI PAOLO II, come precisato, a suo tempo, dall’Ufficio Stampa della stessa Regione Siciliana. E poiché Don Rosario Lenzo, durante la Cerimonia Liturgica della sua ordinazione Sacerdotale in Burundi, è stato chiamato dal Vescovo Ordinante Monsignor Joachim Ruhuna “NON PIU’ ROSARIO, MA CIMPAYE” ( che in lingua locale, il Kirundi, significa “DONO DI DIO”), si è voluto chiamare anche l’Ospedale “IBITARO CIMPAYE SICILIA”: “ OSPEDALE DONO DI DIO SICILIA” per accomunare la Regione Siciliana che l’ha finanziato e l’appartenenza di Don Cimpaye alla Chiesa del Burundi.