IL FESTIVAL DEL CINEMA DEI DIRIRTTI UMANI DI NAPOLI
NEI QUARTIERI DI NAPOLI E NEI COMUNI DELL’HINTERLAND
La prima settimana del Festival

8-13 NOVEMBRE 2011 – Napoli e hinterland
Nei Cinema, nelle Università, nelle Scuole pubbliche
e in diversi altri luoghi di Napoli e provincia

www.cinenapolidiritti.it
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito

Memoria, dispersione scolastica, fruizione del patrimonio culturale, sovranità alimentare e libertà di informazione tra gli argomenti della prima settimana del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, ospitata dai Quartieri della città e dai Comuni flegrei e vesuviani.

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Dalle prospettive didattiche alternative in materia di diritti inviolabili della persona al racconto di “Ushahidi”, il software “testimone” del nuovo corso kenyota: dibattiti e proiezioni per animare Napoli e la sua periferia con il cinema dei diritti umani.
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La quarta edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, patrocinata dal Sindaco e dal Comune di Napoli, parte dalla periferia, reale o virtuale, di una delle capitali culturali più interessanti del mondo e inizia il suo racconto, martedì 8 novembre, con tre appuntamenti diversi e complementari.

Presso la sede di via Marina dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” la rassegna coordinata dall’Associazione “Cinema e Diritti” apre le danze con un dibattito sul tema “Prospettive didattiche alternative in materia di diritti inviolabili della persona e tutela del minore nel sistema penale integrato”, a cura del Dipartimento di Scienze Penalistiche dell’Università “Federico II” e dell’Associazione “Il Cantiere dell’Alternativa – Diritti Cinema e Cultura”, organizzatrice del “Sarno Film Festival”. La mattinata sarà aperta dalla proiezione dei cortometraggi “Stato privato” e e “Compito in classe” discussi con il prof. Sergio Moccia e con la dott. Clelia Iasevoli, in un incontro moderato da Dea Squillante, ideatrice del “Sarno Film Festival”. Sempre in mattinata, presso il Cinema “Academy Astra” di Napoli il prof. Francesco Vigliarolo presenta il suo libro “Le imprese recuperate. Argentina, dal crac finanziario alla socializzazione dell´economia” (edizioni Altreconomia), sul tema delle fabbriche occupate / recuperate in Argentina. Nel pomeriggio poi Eleonora Fanari inaugura al Tunnèl la sua mostra “Sguardo su Sguardi – Passaggio in Gujarat (India)” con la partecipazione del prof. Aldo Colucciello, Presidente dell’Associazione culturale “BRIO”, mentre al Cinema Teatro “Pierrot” di Ponticelli “Arci Movie” e “Arte Solidale” si concentreranno sul tema della “Memoria” con il contributo della pièce teatrale “La classe argentina” di Roberto D’Avascio e della proiezione di “Pasta nera”. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Antonella Di Nocera e il direttore responsabile della rivista Latinoamerica, Alessandra Riccio.

Mercoledì 9 novembre, protagonista sarà ancora il quartiere di Ponticelli con un incontro a cura dell’Associazione “Maestri di Strada” dal titolo “Lo spazio della parola, prendere la parola per affermare i diritti”. Cesare Moreno e i maestri di strada presso l’IPIA “Sannino” commenteranno il film “Freedom writers”, al quale seguirà un percorso gastronomico a cura del progetto “La Kumpania” dell’Associazione “Chi Rom e chi no”. Nel pomeriggio, invece, saranno proiettati i cortometraggi “Arrevuoto non scuola”, “Progetto E-VAI”, “Circ/Us”, “L’ultima Chance” e “Vomero travel” e il film “Pesci combattenti” per chiudere poi con un reading/dibattito dal libro “Insegnare al principe di Danimarca” di Carla Melazzini (edizioni Sellerio).
Sempre nella serata di mercoledì 9, prenderà inoltre il via il primo dei due momenti del Festival a Portici presso il Teatro “Don Peppe Diana” con una proiezione del film documentario “Genuino Clandestino” per l’incontro “Terra Madre” a cura di Cooperativa sociale “Seme di Pace”, Associazione culturale “BLab” e “Federazione Territoriale Città del Monte”. Interverrà il regista Nicola Angrisano e rappresentanti del circuito “La Ragnatela”.

Giovedì 10 novembre il Festival si trasferirà a Pozzuoli per una giornata dal titolo “Riappropriamoci dei Campi Flegrei – Tutela del territorio e valorizzazione dei beni comuni” a cura delle Associazioni “Ludopolis”, “Lux in Fabula” e “l’Iniziativa”. Si inizia al mattino con una visita guidata condotta in collaborazione con la Scuola Media Statale “Giacinto Diano” e, al pomeriggio, sarà la volta di una video-inchiesta sul tema “Sviluppo sostenibile: una proposta per i Campi Flegrei” che aprirà il dibattito all’Hotel “Terme Puteolane” nel corso del quale saranno proiettati anche i diaporama “Terra” e “Aeris” e al quale prenderà parte, tra gli altri, anche il Presidente dell’Ente Parco dei Campi Flegrei, Diego Giuliani. L’incontro sarà chiuso da un buffet accompagnato da un intervento musicale dei “Dionisos Trio” e della “Nuova Compagnia di Canto Libero”. Nel corso della giornata sarà inoltre possibile visitare la mostra dal titolo “Campi Flegrei, Bene Comune” e un’istallazione artistica di Vincenzo Aulitto dal titolo “La mia terra”.

Venerdì 11 novembre il Festival arriva alla Facoltà di Economia dell´Università degli Studi di Napoli "Federico II". Nell´ambito del laboratorio su "Diritto, Etica e Sostenibilità" condotto dal prof. Renato Briganti, Giulia Franchi della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale e i docenti dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Valeria Sodano e Stefania Tarantino parleranno di "Diritto al cibo e alla terra".
In serata, si accenderanno invece di nuovo i riflettori su Portici grazie alla Cooperativa sociale “Seme di Pace”, all’Associazione culturale “BLab” e alla “Federazione Territoriale Città del Monte” che condurranno nuovi incontri sul tema. Dopo che, nelle mattinate di mercoledì e giovedì, presso la scuola media statale “Orazio Comes”, gli alunni avranno assistito alla proiezione del film “Super Size me” e discusso insieme al medico nutrizionista, Anna Amabile, sui temi legati a una corretta alimentazione, nel pomeriggio di venerdì, al Fabric Hostel&Club lo sviluppo della tematica sarà affrontato con i docenti dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Valeria Sodano, Renato Briganti e Stefania Tarantino, il Fiduciario “Slow Food Vesuvio”, Alberto Capasso, la presidente della cooperativa “Eureka”, Mirella Letizia e Giulia Franchi della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale in una tavola rotonda dal titolo “Terra Madre: quale accesso, quali risorse, quale sfruttamento?". A seguire, sarà proposta una degustazione di prodotti del commercio equo e solidale offerti dalla Bottega del Mondo “Seme di Pace” e quelli dei produttori dei Presìdi e delle Comunità del Cibo di “Slow Food Campania”. In chiusura, gli Ardesia in concerto.

La prima settimana del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli si chiuderà sabato 12 novembre presso le prestigiose sedi di Villa Vannucchi e Villa Bruno a San Giorgio a Cremano. L’associazione “Openmind” e la “Cultural Video Foundation - Kenya”, affronteranno qui il tema “La libertà nella società digitale: l’incubo bavaglio”. Al mattino, si svolgerà un incontro con sviluppatori e comunità di sviluppo di software libero. Nel pomeriggio, ci saranno attività di software libero in collaborazione con ragazzi e cittadini per poi presentare il software libero Ushahidi, un esempio di come i paesi in via di sviluppo siano spesso laboratorio di importanti invenzioni ed innovazioni. Ushahidi è infatti uno strumento di cittadinanza attiva, una piattaforma di giornalismo partecipativo open source. Per raccontare al meglio la sua genesi, sarà proiettato il film “Un’altra Africa è possibile”, al quale farà seguito la tavola rotonda sui temi “L’incubo bavaglio e il software libero Ushaidi”.

Come collante tra le due settimane della rassegna, domenica 13 novembre medici ed ex pazienti dell’ospedale Pausilipon di Napoli disputeranno una partita di calcio presso il Circolo ILVA di Bagnoli. L´incontro, intitolato “Palla al centro” e organizzato dall´Ospedale “Pausilipon” in collaborazione con l´Associazione “Carmine Gallo”, sarà corredato da stand di associazioni che presenteranno le proprie attività e la propria mission.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è una grande occasione di ospitalità e di ascolto, un omaggio a chi lotta e resiste, una festa di civiltà.


PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI


Martedì 8 novembre

Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Facoltà di Giurisprudenza
“Stato privato”, di Luigi Marmo (Italia 2010, 14’)
Italia 2009. Un giovane viene licenziato. Come ogni giorno, come tanti. È lo stato comune delle cose che colpisce i figli di questa nuova generazione ma che è difficile da accettare soprattutto per i padri che hanno saputo e dovuto soffrire e lottare perché questo paese fosse e restasse per le generazioni future una repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma il film pone un quesito: noi, cittadini di questa nuova generazione, cosa consegneremo a chi verrà dopo di noi?

“Compito in classe”, di Daniele Cascella (Italia 2005, 13’)
In una classe di una scuola elementare una maestra fa svolgere ai propri alunni un compito, una normale verifica, così come prevista dai programmi scolastici. La traccia è suggerita dagli stessi bambini: una persona importante nella vostra vita, vostro padre. Uno dei compiti svolti racconta un dramma familiare, un orrore nascosto.


Cinema Teatro Pierrot – Ponticelli
“Pasta nera”, di Alessandro Piva (Italia 2011, 60’)
1947-1952. La guerra è finita e l’Italia è devastata, ma l’entusiasmo per la nascente democrazia attraversa il paese. Nel clima di collaborazione tra le forze antifasciste per la ricostruzione, migliaia di famiglie di lavoratori del centro-nord aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione. L’iniziativa in poco tempo diventa un movimento nazionale, proponendo una concezione della solidarietà e dell’assistenza che trova le sue radici nei valori della Resistenza, indicando soluzioni concrete ai problemi più urgenti, supplendo talvolta all’assenza delle istituzioni. Sono le donne le protagoniste indiscusse dell’enorme macchina organizzativa. I protagonisti di questa storia, ormai nonni, ricordano con i loro occhi di bambini questa esperienza inedita creando un cortocircuito emozionale tra infanzia e anzianità.



Mercoledì 9 novembre

IPIA “Sannino” - Ponticelli
“Freedom writers”, di Richard LaGravenese (USA/Germania 2007, 123’).
Erin Gruwell è una giovane insegnante di lettere al suo primo incarico in un liceo. Siamo a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali che avevano messo a ferro e fuoco la città. Erin si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericani e un unico bianco. Provengono tutti da realtà sociali in cui il degrado e la violenza costituiscono parte integrante della vita quotidiana. Le istituzioni li vedono come un peso morto da "parcheggiare" in attesa che tornino nella strada. "La Gruwell" (così prenderanno a chiamarla i ragazzi) non si arrende né di fronte all’istituzione né di fronte agli allievi che inizialmente la respingono, convinti che sia l’ennesima insegnante disinteressata al loro vissuto. Riuscirà a convincerli ad uscire dalla gabbia delle gang e a guardarsi dentro scrivendo dei diari che diverranno un libro.

“Arrevuoto non scuola”, di Alessandro Renda (Italia 2007, 20’)
Nel 2006 e nel 2007, Alessandro Renda è guida in Arrevuoto, un progetto triennale del Teatro Mercadante a cura di Roberta Carlotto, che porta l’esperienza della non-scuola ravennate a Napoli e Scampia. Il film delinea i passaggi compiuti dall’autore e dalla sua non-scuola.

“Progetto E-VAI”, di Lionello Massobrio (Italia 2011, 20’)
Cineasta eterogeneo, Massobrio racconta in questo film i maestri di strada, girovaghi e camminanti senza bagaglio per dire ai giovani che la città li ama e che li vuole veri cittadini, costruttori di una città nuova, migliore per tutti perché è migliore con i giovani.

“Circ/Us”, di Ron Bunzl (Olanda 2010, 20’)
A partire dal 2000, Ron Bunzl ha iniziato a esplorare il potere delle storie in spettacoli che ha creato con giovani e dilettanti. Nel 2010 ha creato CIRC/US, un progetto di circo comunità. CIRC/US è un progetto che si concentra sulle persone e le loro storie. Unisce professionisti a gente del quartiere per unire le loro energie e creare qualcosa di speciale. Con l´aiuto di questo documentario, Ron Bunzl invita a esplorare le possibilità di come questo concetto possa essere implementato in altri luoghi.

“L’Ultima Chance”, di Lorenzo Cioffi (Italia 2010, 30’)
Nei sobborghi di Napoli, i giovani vanno a scuola di crimine. Vengono da famiglie disagiate e spesso lasciano la scuola per le strade, dove seguono le orme di spacciatori e mafiosi. Che cosa imparano questi ragazzi? Che valori? Quelli di una società violenta e corrotta, dove vige la legge del più forte? L´Ultima Chance è un viaggio all´interno della Gomorra italiana, così com´è vista dai ragazzi stessi. Vincenzo e Rosario sono due ragazzi che hanno trascorso la giovinezza da sbandati e a cui è stata offerta una seconda possibilità, come studenti del progetto Chance. Con l´aiuto del loro carismatico insegnante, sperano in un futuro diverso.
Il film segue l´avvicendarsi degli eventi di un intero anno scolastico, seguendo le vite dei protagonisti e dipingendone paure, sentimenti e speranze

“Vomero travel”, di Guido Lombardi (Italia 2010, 17’)
Vittorio ha 14 anni e mezzo, studia al liceo classico con scarso profitto ma soprattutto abita al Vomero, il quartiere "bene" di Napoli. I "Roca Luce" sono un gruppo hip hop composto da 4 ragazzi appena maggiorenni. Abitano nella periferia nord di Napoli, di cui raccontano, nelle loro canzoni, il degrado e la violenza. Vittorio è un fan dei "Roca Luce". Un giorno chiede loro d´incontrarli. I "Roca Luce" accettano, è la prima volta che qualcuno s´interessa così tanto alla loro musica. Nella serata trascorsa insieme scopriranno che, sebbene separati da poche fermate di metropolitana, i mondi a cui appartengono sono molto più distanti e chiusi.

“Pesci combattenti”, di Daniele Di Biasio e Andrea D’Ambrosio (Italia 2002, 71’)
A Barra, periferia orientale di Napoli, un gruppo di insegnanti di scuola media partecipa al progetto ministeriale "Chance". Questo progetto è rivolto ai ragazzi che non hanno terminato la scuola dell´obbligo. Assenteisti, denunciati dalla Procura della Repubblica, espulsi o bocciati. "Chance" non è una scuola come tutte le altre: non ci sono compiti in classe, non ci sono interrogazioni, non ci sono campanelle e, soprattutto, non ci sono voti. C´è l´aula "Spassatiempo", dove i ragazzi fanno colazione, assemblee, si rifugiano nei momenti "no". Ci sono le quattro insegnanti del progetto che inseguono gli alunni nei corridoi, li convincono a partecipare alle lezioni, insegnano loro a leggere e scrivere. Giovanni è stato denunciato ed espulso dalla scuola media che frequentava perché ha preso a calci e pugni la sua professoressa. Durante i primi mesi a "Chance" è diventato un punto di riferimento per i compagni. Luigi non sta mai fermo, ma quando lavora al suo presepe è instancabile. Francesco e Simona si inseguono e si picchiano. Gemma e Rosaria non andavano mai a scuola, a "Chance" vengono quasi tutti i giorni. Mario, un ex allievo del progetto, oggi è un bravo falegname e, un giorno a settimana, torna a "Chance" ad insegnare ai ragazzi a lavorare il legno. È Natale e i ragazzi ricevono la loro speciale pagella: una paghetta, tra le quaranta e le settantamila lire, in base alle presenze, all´attenzione e ai danni che hanno fatto. Una paghetta che possono mostrare, orgogliosi, ai propri genitori.

Teatro Don Peppe Diana – Portici
“Genuino Clandestino”, di Nicola Angrisano (Italia 2011, 70’)
Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono nell’attacco alle logiche economiche e alle regole di mercato cucite sull’agroindustria, per difendere la libera lavorazione dei prodotti, l’agricoltura contadina, l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra. Da questa rete nasce la campagna “Genuino Clandestino”, con donne e uomini da ogni parte d’Italia che si auto-organizzano in nuove forme di resistenza contadina. Mentre la burocrazia bandisce dal mercato migliaia di piccoli produttori, il consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente, modelli di produzione del tutto inadeguati a garantire genuinità ed affidabilità dei cibi. Attraverso il lavoro, le situazioni e le voci dei contadini “clandestini”, InSu^Tv racconta questa campagna, semplice nel suo messaggio, ma determinata nelle sue forme, insieme alle implicazioni in materia di democrazia del cibo, sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente e accesso alla terra.


Giovedì 10 novembre

Hotel “Terme Puteolane” - Pozzuoli
“Aeris (diaporama)”, di Claudio Correale (Italia 2011, 14´)
Da un montaggio d’immagini, come scontro d’opposti da cui può nascere la riflessione, nasce Aeris, fiaba audiovisiva senza linguaggio verbale.
L’essere umano sta vivendo una nuova era dibattendosi tra vecchio e nuovo. Aeris, gioca con questo intreccio e lo usa come pretesto o detonatore per far esplodere nuove immagini, per riflettere sul contrasto tra natura e spirito, fra eros e logos, fra uomo e ambiente, fra popoli e popoli, fra nord e sud, est e ovest, alla ricerca di una loro possibile integrazione… o di un loro equilibrio e rispetto reciproco?

“Terra (diaporama)”, di Claudio Correale (Italia 2011, 10´)
Dalle immagini dell’audiovisivo TERRA, composto con diapositive prese nel 1988 sul RIONE TERRA di Pozzuoli, emerge non solo l’abbandono e il saccheggio a cui fu sottoposto questo luogo, ma anche il tentativo di cercare nelle cose abbandonate o danneggiate oltre al contorno o la forma, anche l’anima, lo spirito …TERRA è un componimento che si sviluppa attraverso vari periodi foto/grammaticali in cui si cerca, con l’aiuto delle dissolvenze, di entrare nei vari materiali che si incontrano lungo il percorso: vetri frantumati, pneumatici ai piedi dell’altare del Duomo, il parato nella stanza dei vescovi, una statua abbandonata in fondo alle scale del seminario. La prima parte di quest’opera può essere intesa come una prudente osservazione durante una visita nel regno dei morti: un presagio di ciò che potrebbe accadere sul pianeta TERRA sottoposto a saccheggio e a sfruttamento indiscriminato. L’improvvisa apparizione del vitalissimo cortile del vescovado fiorito di ficus dalle belle foglie ovali e lucenti, la ricomparsa del mare dal ventre di S. Anna che protegge sua figlia ( la Madonna bambina) nel finale e l’immagine dell’aurora nell’ultimo fotogramma, rappresentano simboli che lasciano intendere un futuro positivo per la sorte di TERRA.

“Sviluppo sostenibile: una proposta per i Campi Flegrei”, a cura della redazione de “l’Iniziativa” (Italia 2011, 18’)
Foresta di Cuma, lago Averno, Parco Monumentale di Baia, passeggiata di Torrefumo. Quattro luoghi flegrei, quattro narrazioni che hanno diverse trame, ma tutte lo stesso approdo: la valorizzazione dei beni archeologici, paesaggistici, storico – naturalistici del territorio dei Campi Flegrei. La video – inchiesta realizzata dalla redazione dell’associazione “l’Iniziativa” è frutto di un ragionamento collettivo, partecipato; di scambio di idee con le realtà associative attive sul territorio; di indignazione per lo stato delle cose; di volontà di riscoprire la propria terra e riconsegnarne le sorti a chi la vive tutti i giorni: i cittadini. I quattro luoghi raccontati nelle riprese sono simbolo di una condizione che riguarda l’intero panorama flegreo e che va combattuta tramite le energie, disperse ma presenti, sul territorio, in iniziative di cittadini, operatori locali, movimenti territoriali, associazioni e lavoratori. I fondi stanziati e andati sprecati, le zone chiuse al pubblico e lasciate marcire nell’incuria, le mille e più risorse dei Campi Flegrei mal gestite, tutto questo va rivisto in un’ottica programmatica, che preveda coinvolgimento di attori locali, bandi pubblici, chiarezza di termini, trasparenza di gestione. Questo è lo sviluppo sostenibile, la strada da seguire. Il filmato è denuncia, politica, civile e sociale, di ciò che accade quotidianamente nei Campi Flegrei, e, parallelamente, vuole esser spunto, ponte, per creare momenti di apertura, confronto e dibattito, proponendosi l’obiettivo di costruire alternative credibili da realizzare sul territorio per la tutela e la valorizzazione dei beni comuni flegrei.


Venerdì 11 novembre

Scuola media statale “Orazio Comes” - Portici
“Super size me”, di Morgan Spurlock (USA 2004, 98’)
Il documentario di Morgan Spurlock traccia una linea di confine tra la cattiva alimentazione e il cittadino che la “subisce”. Il dito viene puntato contro i fast food e l’oggetto d’indagine è l’obesità, non dal punto di vista soggettivo, ma come piaga sociale, come problema mediatico, economico, politico e culturale, come un muro che forse soltanto la medicina può oltrepassare, ma non abbattere. La trama è semplice: Morgan Spurlock si sottopone a una ferrea dieta a base di grassi. Per tre volte al giorno dovrà consumare i pasti da McDonald’s, avvalendosi della vasta scelta di percorsi calorici da loro consigliati, sempre in formato “supersize”. Il tutto per un mese. Tre esperti, un cardiologo, un nutrizionista e un gastroenterologo seguono il cammino dietetico del regista, prima, durante e dopo. Il film si intende dimostrare le conseguenze in termini di salute subite da Spurlock. Una ricerca stilistica e visiva eccellente per il genere e un ritmo piacevole, divertente, a tratti degno di una commedia, rendono questo documentario di livello mondiale, adatto a tutti, educativo, oltre che manifesto reale di un quadro lucido e cinico della società americana.


Sabato 12 novembre

Villa Vannucchi – San Giorgio a Cremano
“Un’altra Africa è possibile”, di Enzo Nucci e Vincenzo Cavallo (Kenya 2011, 15’)
Kenya, dicembre 2007, elezioni presidenziali. Viene riconfermato Mwai Kibaki. L´opposizione denuncia brogli, scoppia una rivolta popolare che farà 2000 vittime e 300.000 sfollati. Il governo vieta la copertura della rivolta a tutti i mezzi di comunicazione, anche stranieri. Nonostante tutto, dal buio di quegli anni nasce un´esperienza modello: tre giornalisti indipendenti fondano un sito di informazione aperto al contributo di tutti, che diventa il punto di riferimento per chi nell´oscuramento assoluto vuole continuare a vedere. Lo chiamano "USHAIDI", in swahili "il testimone".