Giuseppe Langella sarà il terzo torrese a disputare un campionato nazionale nella propria città. E´ un evento di grande significato sportivo come testimoniano le parole di chi ha combattuto e di chi lo ha sognato.
In 49 anni di storia pugilistica a Torre Annunziata si saranno svolte una miriade di manifestazioni riguardanti la boxe sia a livello dilettantistico che professionistico. Dalla palestra comunale del vecchio stadio Giraud allo
stabilimento balneare, dalle palestre scolastiche alle piazze è impossibile non ricordare l´allestimento di un ring per poter vedere il confronto di un proprio amico che tirava di boxe; però a dire il vero non sono statte molte
le sfide che si sono svolte sul territorio torrese con un titolo in palio e soprattutto con la diretta RAI.

L´ultimo in ordine di tempo sarà quello di venerdì sera 27 novembre, che si terrà presso la nuova sede comunale di Torre Annunziata di via Schito, e che vedrà impegnato Giuseppe Langella per la conquista del Titolo Internazionale WBF dei pesi welter contro il milanese natio di Salerno Gianluca Frezza in un match che si preannuncia altamente spettacolare
per le caratteristiche tecniche-combattive dei due
contendenti.

Biagio Zurlo è stato uno di quelli che coronarono il sogno
di combattere a Torre per il Campionato d´Italia
< brividi, racconta Zurlo, era il 1988 e fu allestita una
tendo-struttura per poter contenere più di 2000 persone
che mi diedero una spinta ancora maggiore infatti, ancora si
ricorda che dopo appena 1 minuto dal suono della prima
ripresa finii carponi al tappeto e che solo grazie
all´incitamento dei tifosi torrsi ebbi la forza di rialzarmi
e di capovolgere l´andamento del match con una vittoria per
KO alla 6° ripresa>>.

Un´altro boxeur torrese che ebbe l´occasione di poter
combattere tra la sua gente per il Campionato d´Europa fu
Pasquale Perna che, nell´estate del 1998 sfidò il russo
Nesterenko. A ricordare l´evento è lo stesso Perna che
afferma < stelle della Villa Comunale, l´incontro fu molto combattuto,
infatti già alla 4° ripresa il match doveva essere
fermato per una brutta ferita al sopracciglio che m´impediva
di vedere i colpi dell´avversario. Solo grazie ai miei
tifosi continuai per altre 3 riprese ma l´arbitro, malgrado
lo supplicavo di non farlo, sospese il match. Mi resta il
rammarico di non ave vinto però ricordo ancora i brividi
nel cantare l´Inno d´Italia insieme ai miei concittadini>>.

Chi invece ha sognato, vanamente, di disputare un Titolo
nella propria città è stato Ernesto Bergamasco che
afferma < d´Italia lontano dalla mia città senza il calore delle
persone che ti vogliono bene; la prima volta nel 75´ a Udine
e dopo 3 anni a Milano per questo quando i ragazzi Torresi
combattono nella propria città rivivo attraverso loro
quelle emozioni che non ho potuto provare io>>.
Biagio Zurlo