Il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, ha inviato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al presidente della Camera Gianfranco Fini, al presidente del Senato Giuseppe Schifani e al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, una lunga missiva nella quale manifesta le difficoltà attuare quanto richiesto dall´autorità giudiziaria in materia di abbattimenti di case costrutite abusivamente.

"All’indomani dell’annullamento delle recenti attività istituzionali messe in campo, la Politica deve palesare tutte le possibili strategie per fronteggiare una così terribile tragedia sociale in Campania da far impallidire tutte le altre emergenze. La disperazione di migliaia e migliaia di nuclei familiari coinvolti è altissima.
Pertanto, mi trovo nella urgenza e nella necessità di rivolgermi alle SS.LL per chiedere un intervento per una problematica che pone in serio e possibile pericolo l’ordine democratico, nonché rischia di danneggiare dei beni primari che la nostra Costituzione intende tutelare.
La questione cui mi riferisco è quella connessa agli incarichi di demolizione di case abusivamente costruite molti anni prima che l’Autorità Giudiziaria si rivolgesse a noi Sindaci della Campania per supplire alla inerzia da parte del privato obbligato. La tematica è molto complessa e delicata, in quanto tocca una vastissima gamma di situazioni esistenziali in cui si intrecciano interessi pubblici primari che entrano in conflitto tra di loro, ponendo le Amministrazioni comunali in una condizione di impossibilità di provvedere nel senso richiesto dall’Autorità Giudiziaria, per non comprimere beni essenziali e cagionare un danno sociale ed economico maggiore di quello che si vorrebbe rimuovere con gli abbattimenti.
Invero, l’esecuzione degli incarichi di demolizione da parte delle Amministrazioni, si risolverebbe da ultimo nella distruzione di una serie di case (il numero è altissimo) attualmente abitate da famiglie, con bambini ed anziani che si troverebbero privi della loro dimora ossia di quel bene che, sebbene illegittimamente costruito, rappresenta comunque l’oggetto di un diritto dotato di forza costituzionale e valenza fondamentale.
Di certo l’abusivismo è assolutamente da condannare, ma non può tacersi che l’aspirazione a conservare un alloggio per sé e la propria famiglia rappresenta in ogni caso un diritto primario, riconosciuto a livello costituzionale ed internazionale (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, Convenzione Internazionale per l’Eliminazione di tute le forme di discriminazione…) per la cui realizzazione grava sullo Stato e sulla Pubblica Amministrazione il dovere istituzionale di promozione, affermazione e difesa.
Ricostruita in questi termini, la questione svela però tutta la sua portata dirompente e manifesta il conflitto di interessi e le profonde contraddizioni in cui le Amministrazioni verrebbero a trovarsi, essendo i Comuni spinti da un lato dalla pretesa che l’Autorità Giudiziaria rivolge di demolire le case abusive di tanti cittadini e, per altro verso, obbligati a concorrere alla realizzazione dei compiti di benessere e dei diritti fondamentali, fra cui spicca proprio il diritto alla casa.
È pacifico che mancando la casa tutti gli altri diritti fondamentali non possono realizzarsi, per difetto del terreno fertile in cui fiorisce la salute, l’istruzione, l’educazione e il benessere degli uomini.
A quanto sopra devo aggiungere che i Comuni si troverebbero, all’indomani degli abbattimenti, a dover fronteggiare in condizioni ulteriormente più critiche una moltitudine di senzatetto, senza tuttavia poterli assistere stante la mancanza di alloggi da assegnare loro, con tutte le evidenti e prevedibili ripercussioni negative per l’ordine pubblico e la sicurezza, senza considerare l’enorme danno in termini di rapporto tra le Istituzioni locali e gli amministrati.
Inoltre, occorre domandarsi dove reperire terreni disponibili ed accessibili ad equo costo, come conseguire la disponibilità di materiali a basso costo e comunque alla portata delle famiglie sfollate. Tutti questi molteplici fattori, solo se effettivamente presenti, possono rendere praticabile la via dell’abbattimento poiché, mancando tali condizioni, risulta impensabile imporre l’affermazione di modelli comportamentali virtuosi e doverosi.
Nel caso di specie poi le costruzioni abusive che i Comuni dovrebbero abbattere in ottemperanza all’ordine dell’Autorità Giudiziaria sono frutto di abusivismo di necessità, ossia di un fenomeno che nasce dal bisogno sociale ed umano di aver un ricovero che, non trovando una naturale e lecita soddisfazione, travalica i paletti della legalità pur di realizzarsi, come fanno i fiumi quando rompono gli argini per il vigore che li anima.
È evidente allora che l’approccio e la lotta all’abusivismo, che considero anch’io una vera cancrena e piaga della comunità tutta, per essere avvertita come giusta e giustificata, in modo da assolvere la funzione rieducativa della pena cui tende l’art. 27 della Costituzione, non può prescindere da un contestuale e concreto impegno dello Stato a realizzare le condizioni di supporto legislativo e finanziario che permettano agli individui e alle famiglie di accedere lecitamente ad un alloggio ove le persone possono affermare la loro personalità.
Mancando tutto questo, possono i Sindaci, i cui territori di competenza già caratterizzati da notorie criticità e tensioni sociali connesse alla mancanza di alloggi, eseguire abbattimenti, dai quali deriveranno conseguenze pregiudizievoli per la salute e la dignità dei cittadini, per la sicurezza e l’ordine pubblico?
Ciò posto, molto umilmente ribadisco che è dovere della Politica operare tempestivamente e con visione lungimirante risolvere le problematiche sul nascere o ancor meglio prevenirle.
Pertanto, Vi chiedo di volere intervenire per porre rimedio alla situazione eccezionale e straordinaria segnalata che vede le Amministrazioni comunali della Campania, stritolate tra le legittime pretese repressive e la pressante necessità di garantire i diritti fondamentali ed il benessere dei cittadini.
Nel confidare nel Vostro positivo e concreto riscontro di quanto auspicato, l’occasione è oltremodo gradita per porgere a tutti i più sinceri e deferenti saluti.
On. Dott. Ciro Borriello"