Lavori fermi e macerie ancora da rimuovere. A distanza di quasi 70 giorni da quando sono entrate in azione le ruspe, sono ancora li, ai lati di Corso Vittorio Emanuele III, le montagne di pietre e detriti causati dagli abbattimenti ordinati dal Comune previsti nel piano di recupero del quartiere. Purtroppo del piano di recupero oggi si vede ben poco. Come tante cose che si fanno in città anche questa degli abbattimenti ha una storia travagliata. Ad inizio maggio infatti le ruspe entrarono in azione cominciando la demolizione del primo di una serie di edifici a rischio crollo. Dopo appena 24 ore ci fù già il primo stop: alcuni proprietari di diversi immobili presenti negli edifici che dovevano essere abbattuti fanno ricorso al TAR contro l’ordinanza del Sindaco. Dopo quasi un mese di tira e molla, ad inizio giugno, ripartono le demolizioni, completando l’abbattimento dell’edificio rimasto per metà in piedi e buttando giù anche il secondo. Non resterebbe che rimuovere le macerie e ripulire l’area. Ma a distanza di oltre un mese ecco che le macerie sono ancora li e a lamentarsi sono cittadini e residenti della zona. “Spesso siamo costretti a richiamare i ragazzi del quartiere – dice una signora – perché saltano il muretto e vanno a giocare dove ci sono detriti, ferri arrugginiti e topi. “E’ un rischio per la salute e incolumità pubblica – fa eco un’esercente li vicino – quando il vento soffia più forte la polvere entra nel negozio e l’aria diventa irrespirabile”.

Video abbattimenti 1

Video abbattimenti 2