Dura è stata la prova che ieri, 29 ottobre 2011, ha atteso l´associazione "Torresi nel mondo" e il suo presidente Oscar Guidone, da sempre impegnato in un progetto di rivalutazione del suolo oplontino. Dura, sì, ma superata con successo e tanta soddisfazione. (guarda le foto)
L´associazione, infatti, con il sostegno dell´ass.re all´Immagine Aldo Tolino e dell´ass.re al Turismo Vincenzo Vaiano, nonchè con la partecipazione "attiva" di cittadini volontari, ha provveduto a risistemare l´aiuola in Piazza Imbriani, da tempo lasciata all´incuria. La zona, prima ricoperta da un tappeto in plastica verde sistemato dall´Hotel "Il grillo verde", ha ora accolto delle piante grasse e delle pietre laviche, offerte dall´appezzamento di terra del sig.re Francesco Pucillo, in prossimità del Parco Nazionale del Vesuvio. Proprio il sig.re Pucillo, detto Fiorenza per tradizione materna, tra l´altro, è stato ieri insignito del titolo di membro onorario dell´associazione, per l´amore e la dedizione mostrata nei confronti della nostra terra da ben 84 anni.
"Amo i vicoli, le opere, la bellezza di questa città, per questo mi arrabbio quando qualcuno butta una carta a terra", ha confessato Brigitte Zentis, moglie di Oscar Guidone, nonchè altro illustre esempio dell´affetto che lega le persone a Torre Annunziata. "Ma soprattutto amo il cuore della gente. Avete bellezze inestimabili, che non vengono valutate abbastanza... Sarebbe bello se facessimo rinascere questa città", ha ribadito, con occhi pieni di commozione e speranza.
"Davvero un bel servizio" ha commentato qualche automobilista con un sorriso. "E´ sempre bello vedere che c´è ancora chi si adopera per il proprio paese", ha detto un altro passante, incuriosito come tanti dallo strano movimento creatosi intorno alla rotonda. Un movimento, questo, però, che ugualmente non è riuscito a coinvolgere tutta la cittadinanza, in gran parte all´oscuro del progetto. "La musica è sempre la stessa: bisogna sensibilizzare e coinvolgere", ha denunciato Oscar Guidone. "Viva Torre Annunziata, viva la Madonna!".
"Non è stato speso un soldo", ha spiegato con orgoglio Massimo Papa, consigliere dell´associazione. "Tutto questo è stato fatto VOLONTARIAMENTE, senza un interesse partitico o economico", ha precisato, poi, rastrellando il terreno con entusiasmo.
E appunto l´entusiasmo è stato non solo l´imput, ma la spinta senza cui probabilmente l´iniziativa stessa sarebbe stata irrimediabilmente compromessa da imprevisti di natura tecnica. Un po´ di confusione, infatti, è nata dopo le prime ore di lavoro per insufficienza di pietre vulcaniche e di mezzi di trasporto che potessero ovviare al problema; nè l´amministrazione comunale ha messo a disposizione veicoli per il compimento dell´opera pubblica. "Disinteresse e apatia non portano da nessuna parte" ha riflettuto amaramente Oscar Guidone.
Ma neppure questo è riuscito ad abbattere la forza di volontà che "dal basso" ha animato Torre Annunziata in questa giornata. Dopo vari tentativi, così, con la collaborazione di Brigitte Zentis, moglie di Oscar Guidone, della dott.essa Rosanna Russo, impiegata comunale all´ufficio Cultura, del dott.re Pino Caiazzo, presidente dell´Ap Savoia, del consigliere Giovanni Guarro, di Lulù Guarino, di Domenico Guarino, di Vera Vitiello, della Multiservizi e di alcune inviate dello Strillone, sono stati reperiti i materiali mancanti, e l´impresa è stata portata al termine nell´arco della mattinata.
Si è udito, tuttavia, qualche monito nei confronti dell´servigio reso alla comunità: "Ci vorrebbe un recinto che impedisse ai cani randagi di rovinare quanto fatto", ha suggerito qualcuno. "Creare non basta, si deve anche conservare", ha consigliato qualche altro.
Nè, in effetti, la sistemazione dell´aiuola ha la presunzione di considerarsi un punto d´arrivo nel percorso di rivalorizzazione del territorio. Di sicuro, essa va accompagnata con altri piccoli atti spontanei ed è un segnale forte per coloro che in queste situazioni partono scoraggiati.
Del resto, si sa, "Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso", lo dice anche Oscar Guidone.
Valentina Coppola e Simona Trillocco