Aggressione al cameraman di Metropolis Tv Catello Germano: cadono le accuse nei confronti di Francesco Paolo Manzo, 27 anni, uno dei tre giovani che vennero fermati dalla polizia per il violento pestaggio subìto dall’operatore televisivo di Torre Annunziata all’uscita dei funerali di Nicola ‘Nino’ Martinelli, il 19enne del centro antico morto in un incidente stradale la scorsa estate. Il gup Claudio Marcopido del Tribunale di Torre Annunziata ha prosciolto Manzo da ogni accusa. Non c’era lui nel gruppo che aggredì Germano ‘colpevole’ semplicemente di fare il suo lavoro all’uscita della chiesa dove il 26 luglio scorso si tennero gli affollatissimi funerali del giovane del centro antico. Non era lui, ma un sosia. Già identificato dagli investigatori. A inchiodare il 27enne Manzo era stata un’impressionante somiglianza con uno degli aggressori. A farla notare è stato lo stesso giovane fermato a ottobre scorso dagli agenti del commissariato stabiese di Polizia, coordinati dal primo dirigente Ferdinando Rossi e dal vice Stefano Iuorio. Confrontando le immagini riprese dalle videocamere di piazza Fontana Grande e le foto degli album in possesso delle forze dell’ordine, è stato lo stesso pm Emilio Prisco della Procura della Repubblica di Torre Annunziata a riconoscere tale somiglianza. Ma non è stato solo questo particolare a scagionare Manzo. A casa del suo “sosia” gli investigatori hanno trovato, nel corso di una perquisizione, due elementi indossati da uno degli aggressori di Catello Germano. Si tratta di un paio di occhiali e di una t-shirt nera con la scritta “Ultras” stampata sulle spalle: elementi individuati con una certa chiarezza dalla telecamera che riprese la brutale aggressione. Il “sosia” di Francesco Paolo Manzo, inoltre, ha ammesso di avere partecipato ai funerali del 19enne ai quali partecipò l’intero centro antico. Del resto Manzo era l’unico dei tre giovani arrestati a ottobre a venire da un altro quartiere della città: il rione Savorito, che si trova praticamente al capo opposto di Castellammare. Prosciolte le accuse nei suoi confronti, restano in piedi quelle per Fortunato Criscuolo 33 anni, assistito dall’avvocato Alfonso Piscino, e Massimiliano Sola 40 anni, difeso dall’avvocato Antonio de Martino. La discussione sulle loro posizioni è stata rinviata a fine febbraio, dato che ieri i legali dei due imputati erano impossibilitati a partecipare all’udienza preliminare: Piscino, impegnato a Napoli nel processo Golden Gol 1 e Antonio de Martino, colpito da un grave lutto familiare.
Le accuse nei confronti di Criscuolo e Sola sono di esioni personali aggravate e di rapina aggravata. Nel corso di quei concitati, violenti e interminabili minuti, infatti, la telecamera venne distrutta e a Catello Germano furono sottratti anche una catenina, un bracciale e gli occhiali che indossava. La sua “colpa” fu quella semplicemente di svolgere il suo lavoro. Catello Germano era all’uscita della chiesa di Fontana Grande dove oltre un migliaio di persone avevano seguito i funerali del giovane morto in un incidente stradale con la sua moto. La presenza del cameraman non fu gradita, tant’è che diverse persone lo aggredirono.
Alessandra Staiano (da Metropolis quotidiano)