Festa di sport, solidarietà e beneficenza, più che vera giornata di calcio giocato. Allo "Squitieri" di Sarno il quadrangolare tra Savoia, Pol. Sarnese, Pro Scafatese ed Atl. Vesuvio Ercolano, oltre ad onorare la memoria del compianto Gaetano Bottaro, ex bandiera dei bianchi degli anni ´70 recentemente scomparso, serve a devolvere l´incasso totale del torneo (2.360 euro raccolti, ndr) all´ AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).

Eppure le gare, della durata di quaranticinque minuti ciascuna, hanno comunque offerto utili spunti di riflessione soprattutto in casa Savoia. Aldilà del risultato finale conquistato sul campo (vittoria 2-1 ai danni della Pro Scafatese, sconfitta nella finalissima contro la Sarnese dell´ex Vitter per 0-1), i bianchi si coccolano le prime ottime indicazioni fornite dal giovanissimo ghanese, classe ´95, Johnson Yeboah (nella foto di Aurelio Talpa), autore di una prova maiuscola e convincente, quale esterno offensivo mancino, nell´insolito 4-3-3 sperimentato dal tecnico Feola in vista della ripresa del campionato, il 5 gennaio, a Torrecuso.

Nessun timore reverenziale, tanto dinamismo e volontà di svariare sull´intero fronte d´attacco. Queste le principali caratteristiche mostrate, nel corso della finale decisa dal rigore di Romano (atterrato, nella circostanza, da Stendardo), dal talento africano che, ad oggi, rappresenta l´unico innesto oplontino effettuato nell´ultima finestra di mercato invernale.
L´altra novità, come già rimarcato, la regala proprio mister Feola. Contro la Sarnese, bianchi schierati con il 4-3-3 sfruttando, del resto, anche il rientro dal lungo stop di Giovanni Ruscio, apparso subito in clima partita. Probabile che i tre gol subiti nell´ultima trasferta di Messina abbiano convinto l´allenatore sommese a sperimentare un centrocampo più folto in ottica Torrecuso. Solo impressioni, però, al momento. Al fischio finale il rompete le righe festivo.
Il Savoia si ritroverà al "Giraud", martedì 31 dicembre, per riprendere il consueto programma di allenamento settimanale.

Salvatore Piro