“Il sindaco non è mai stato un politico anzi, per gli anni passati ad amministrare, lo si potrebbe quasi definire ironicamente un ‘dipendente’ del comune. Oggi è il primo cittadino ma in passato è stato presidente della Multiservizi e prima ancora assessore. Non ricordo un caso simile nella storia della nostra città”. Parole al vetriolo quelle di Davide Alfieri, capogruppo di Centro Democratico, a pochi giorni di distanza da un botta e risposta duro tra Orgoglio e Dignità e lo stesso Starita.

“Per questo motivo – incalza Alfieri – non lo potrò mai definire un politico. Non ha mai fatto un percorso politico alla ricerca del consenso: basti pensare che alle ultime comunali ha vinto la coalizione, non il sindaco. Inoltre, se davvero voleva essere coerente con un ritorno alla ‘casa madre’, come ha definito il PD, poteva sempre dimettersi o chiedere alla sua maggioranza di allargare ad altre forze”.

Parole dure dell’esponente di Centro Comune che non risparmia nessuno, né i Renziani né il nuovo assetto dirigenziale dell’ente. “Capisco il rancore del PD nei nostri confronti: eravamo riusciti a ridimensionarli nel numero di consiglieri da 8 a 2. Era un partito praticamente scomparso dalla scena politica. Inoltre stiamo assistendo alla prima lottizzazione, quella dell’ufficio tecnico, il cui dirigente, si vocifera essere un uomo di Paolucci. Se così fosse, non si è trattata di una scelta fatta per professionalità ma per opportunità di credito futuro”.

“Ho letto anche le dichiarazioni che avete riportato dell’assessore Iavarone (L´appello di Iavarone). Mi chiedo: ma l’assessore appartiene ad un’amministrazione capeggiata da un nuovo sindaco? Perché se l’albero della cuccagna è finito, deve avere anche la bontà di dirci che cuccagna ha trovato. In questo caso le responsabilità ricadono su chi ha amministrato questa situazione fino adesso: il sindaco ed il dirigente. L’ennesima dimostrazione che hanno prestato poca attenzione”.

Infine ancora al primo cittadino: “A tenerci fuori dalla maggioranza non è stata una scelta dei Dem ma sua. Non riusciva a reggere il lavoro di Centro Democratico. Gli voglio ricordare – conclude Alfieri – che durante la commissione d’accesso, il partito più agguerrito ed infuocato contro questa amministrazione è stato proprio il suo attuale, capeggiato da Lello Ricciardi”.


Raffaele Perrotta