All´Accademia la mostra "Due Teatri Un Regista.Napoli Teatro ´63- ´85"
20-01-2012 - Archivio Storico de Lo Strillone
Sarà inaugurata martedì 24 gennaio, per il ciclo di mostre I Maestri dellAccademia allAccademia di Belle Arti di Napoli (Via Bellini 36/via Costantinopoli 107) - diretta da Giovanna Cassese e presieduta da Sergio Sciarelli Due Teatri Un Regista. Napoli Teatro 1963-1985, lesposizione dedicata al regista davanguardia Gennaro Vitiello.
A cura di Giovanni Girosi e Paola Visone, la mostra promossa e organizzata dallAccademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con lassociazione Scena sperimentale Gennaro Vitiello presieduta da Cordelia Vitiello - riunisce unampia documentazione costituita da bozzetti, manifesti, foto di scena, documenti (lettere, progetti, statuti, etc.) che, indagati nellambito di un più ampio progetto di ricerca, ripercorrono e ricostruiscono significativamente alcuni momenti della storia della Scuola di scenografia dellAccademia di Belle Arti di Napoli - fondata nel 1816 da Antonio Niccolini - tratteggiando il volto umano e professionale di Gennaro Vitiello (Torre del Greco, 1929-Napoli, 1985).
La mostra. Tutto il progetto di ricerca e documentazione della mostra è stato finalizzato a comparare drammaturgie e allestimenti relativi ad uno dei periodi più significativi della storia dello spettacolo e culturale di Napoli, al fine di poter delineare un quadro generale dellattività teatrale di Vitiello con uno sguardo attento alla contemporanea produzione partenopea e alla presenza in città di compagnie, gruppi, collettivi italiani e stranieri, ma anche del coevo panorama partenopeo delle arti figurative, esplorando lattività di istituzioni e soprattutto il fervore di proposte di alcune gallerie di arte contemporanea. Per tutto il periodo di esposizione la mostra sarà accompagnata da eventi collaterali che saranno di volta in volta annunciati.
Il catalogo. A completamento della mostra, un catalogo (Vereja Editore) che - a cura degli stessi Giovanni Girosi e Paola Visone con unintroduzione di Giovanna Cassese - ricco di immagini e contenuti, con presentazioni di Sergio Sciarelli e Cordelia Vitiello, si configura come occasione di riflessione e confronto sul coevo dibattito culturale. I saggi di Lorenzo Mango e Giulio Baffi per la storia del teatro, di Mario Franco per il cinema, di Aurora Spinosa per gallerie darte e di Mario Santella sullattore delineano il contesto in cui si colloca lesperienza di Gennaro Vitiello; il ruolo svolto negli anni del decentramento e leredità della sua indagine sono analizzati da Annamaria Sapienza, Stefano de Stefano e Marta Porzio. Rino Mele, Vanda Monaco, Enrico Fiore, Franco de Ciuceis, Ettore Massarese illustrano il profilo umano e professionale del regista e gli esiti della sua attività di sperimentazione, il contributo di Giovanni Girosi e Paola Visone, insieme alle dense e affettuose testimonianze, ne percorre tutta lattività dal Teatro Esse al Teatro nel Garage.
Gennaro Vitiello. Fin dal 1964, infatti, Vitiello partecipò insieme ad altri che erano o sarebbero poi stati anche docenti in Accademia (Anna Caputi, Antonio Capodanno, Carlo de Simone, Giovanni Girosi, Odette Nicoletti, Mario Miano) alle attività di ricerca e sperimentazione del Teatro Esse.
Esperienze particolarmente significative per comprendere lessenza della ricerca registica di Vitiello sono rappresentate dagli allestimenti di Moscheta del Ruzante, messa in scena con la collaborazione degli operai dello stabilimento AERFER di Pozzuoli nel febbraio del 1965, la Magia della Farfalla di Federico Garcia Lorca del dicembre 1966, I Cenci di Artaud, I Negri di Genet, Medea del 1970.
Gli anni 70 furono poi allinsegna del cambiamento, densi di dibattiti, proposte, progetti sul grande tema del Decentramento e conducono Vitiello dal Centro Teatro Esse di via Martucci a Torre del Greco: nacque così la Libera Scena Ensemble.
Il clima politico e culturale del paese cominciava profondamente a mutare e Vitiello, con precoce intuizione, ne andava interpretando gli umori, passando dalla cantina off della Napoli bene al teatro laboratorio di periferia. Sono gli anni in cui condivise la ricerca sulla dimensione civile dellarte scenica con Riccardo Dalisi (Ur Faust 1973, La Morte di Empedocle 1973) e Salvatore Emblema (Padrone e sotto, 1975). Tra gli allestimenti di maggior rilievo della cooperativa teatrale Libera Scena Ensemble si ricordano Mamma chi è del 1978, La storia di Cenerentola alla maniera de del 1979 (adattamento da Dodici Cenerentole in cerca dautore di Rita Cirio ed Emanuele Luzzati), Woyzech di Buchner.
Scuola di Scenografia dellAccademia. Tra le più antiche dEuropa, la Scuola di Scenografia di Napoli fondata da Antonio Niccolini con Regio Decreto del 26 dicembre 1816 è gloriosa per il suo passato e attiva e feconda di collaborazioni con enti pubblici e privati nel suo presente e ha sempre formato eccellenze, puntando sulla produzione, sulla ricerca e sullinnovazione e oggi anche grazie alla nuova organizzazione didattica e alla ripensata offerta formativa, un triennio ordinamentale e un biennio sperimentale con due percorsi, scenografia teatrale e scenografia per il cinema e la televisione. Ha formato poi, non solo scenografi, ma generazioni di artisti dello spettacolo, tra cui costumisti e registi di fama internazionale.
Dichiarazione del Direttore dellAccademia di Belle Arti di Napoli, Giovanna Cassese:
Aver ricostruito con passione e dedizione da parte di Giovanni Girosi e Paola Visone, professori di questAccademia rispettivamente di Scenotecnica e Storia dello Spettacolo, questo segmento di recente storia dello spettacolo partenopea, è parte di un progetto più complessivo che vede impegnata questa direzione in una volontà di riappropriazione del passato più o meno recente dellIstituzione, riappropriazione che passa anche per la valorizzazione del suo grande patrimonio nellottica di una formazione che guarda al passato per trovare le ragioni dellinnovazione nel futuro. Così, ad esempio, la recente ristrutturazione del Teatro Antonio Niccolini, o le mostre dedicate ai Maestri dellAccademia sono tessere di un unico e generale mosaico a cui si aggiunge, appunto, anche questa mostra dedicata a Gennaro Vitiello e al suo tempo, convinti come siamo che i nostri studenti, la città e gli studiosi debbano conoscere la nostra storia, che va viepiù valorizzata e approfondita, anche perché necessaria per la formazione degli artisti e degli scenografi del futuro. Questo evento segna, dunque, lavvio di un ciclo di esposizioni dedicate alla Scuola di Scenografia, per mettere a confronto gli esiti del rigoglioso passato, attraverso le figure dei maestri che si sono avvicendati sulle cattedre, con la ricerca delle nuove generazioni di allievi.
DUE TEATRI UN REGISTA. NAPOLI TEATRO 1963-1985
Una mostra documentaria su Gennaro Vitiello dal Teatro Esse a Libera Scena Ensemble
a cura di Giovanni Girosi e Paola Visone
Dal 24 gennaio all8 marzo 2012-01-18
Orari: dal lunedì al venerdì ore 9.30-17, sabato ore 9.30-12.30, chiuso domenica.
Ingresso libero
A cura di Giovanni Girosi e Paola Visone, la mostra promossa e organizzata dallAccademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con lassociazione Scena sperimentale Gennaro Vitiello presieduta da Cordelia Vitiello - riunisce unampia documentazione costituita da bozzetti, manifesti, foto di scena, documenti (lettere, progetti, statuti, etc.) che, indagati nellambito di un più ampio progetto di ricerca, ripercorrono e ricostruiscono significativamente alcuni momenti della storia della Scuola di scenografia dellAccademia di Belle Arti di Napoli - fondata nel 1816 da Antonio Niccolini - tratteggiando il volto umano e professionale di Gennaro Vitiello (Torre del Greco, 1929-Napoli, 1985).
La mostra. Tutto il progetto di ricerca e documentazione della mostra è stato finalizzato a comparare drammaturgie e allestimenti relativi ad uno dei periodi più significativi della storia dello spettacolo e culturale di Napoli, al fine di poter delineare un quadro generale dellattività teatrale di Vitiello con uno sguardo attento alla contemporanea produzione partenopea e alla presenza in città di compagnie, gruppi, collettivi italiani e stranieri, ma anche del coevo panorama partenopeo delle arti figurative, esplorando lattività di istituzioni e soprattutto il fervore di proposte di alcune gallerie di arte contemporanea. Per tutto il periodo di esposizione la mostra sarà accompagnata da eventi collaterali che saranno di volta in volta annunciati.
Il catalogo. A completamento della mostra, un catalogo (Vereja Editore) che - a cura degli stessi Giovanni Girosi e Paola Visone con unintroduzione di Giovanna Cassese - ricco di immagini e contenuti, con presentazioni di Sergio Sciarelli e Cordelia Vitiello, si configura come occasione di riflessione e confronto sul coevo dibattito culturale. I saggi di Lorenzo Mango e Giulio Baffi per la storia del teatro, di Mario Franco per il cinema, di Aurora Spinosa per gallerie darte e di Mario Santella sullattore delineano il contesto in cui si colloca lesperienza di Gennaro Vitiello; il ruolo svolto negli anni del decentramento e leredità della sua indagine sono analizzati da Annamaria Sapienza, Stefano de Stefano e Marta Porzio. Rino Mele, Vanda Monaco, Enrico Fiore, Franco de Ciuceis, Ettore Massarese illustrano il profilo umano e professionale del regista e gli esiti della sua attività di sperimentazione, il contributo di Giovanni Girosi e Paola Visone, insieme alle dense e affettuose testimonianze, ne percorre tutta lattività dal Teatro Esse al Teatro nel Garage.
Gennaro Vitiello. Fin dal 1964, infatti, Vitiello partecipò insieme ad altri che erano o sarebbero poi stati anche docenti in Accademia (Anna Caputi, Antonio Capodanno, Carlo de Simone, Giovanni Girosi, Odette Nicoletti, Mario Miano) alle attività di ricerca e sperimentazione del Teatro Esse.
Esperienze particolarmente significative per comprendere lessenza della ricerca registica di Vitiello sono rappresentate dagli allestimenti di Moscheta del Ruzante, messa in scena con la collaborazione degli operai dello stabilimento AERFER di Pozzuoli nel febbraio del 1965, la Magia della Farfalla di Federico Garcia Lorca del dicembre 1966, I Cenci di Artaud, I Negri di Genet, Medea del 1970.
Gli anni 70 furono poi allinsegna del cambiamento, densi di dibattiti, proposte, progetti sul grande tema del Decentramento e conducono Vitiello dal Centro Teatro Esse di via Martucci a Torre del Greco: nacque così la Libera Scena Ensemble.
Il clima politico e culturale del paese cominciava profondamente a mutare e Vitiello, con precoce intuizione, ne andava interpretando gli umori, passando dalla cantina off della Napoli bene al teatro laboratorio di periferia. Sono gli anni in cui condivise la ricerca sulla dimensione civile dellarte scenica con Riccardo Dalisi (Ur Faust 1973, La Morte di Empedocle 1973) e Salvatore Emblema (Padrone e sotto, 1975). Tra gli allestimenti di maggior rilievo della cooperativa teatrale Libera Scena Ensemble si ricordano Mamma chi è del 1978, La storia di Cenerentola alla maniera de del 1979 (adattamento da Dodici Cenerentole in cerca dautore di Rita Cirio ed Emanuele Luzzati), Woyzech di Buchner.
Scuola di Scenografia dellAccademia. Tra le più antiche dEuropa, la Scuola di Scenografia di Napoli fondata da Antonio Niccolini con Regio Decreto del 26 dicembre 1816 è gloriosa per il suo passato e attiva e feconda di collaborazioni con enti pubblici e privati nel suo presente e ha sempre formato eccellenze, puntando sulla produzione, sulla ricerca e sullinnovazione e oggi anche grazie alla nuova organizzazione didattica e alla ripensata offerta formativa, un triennio ordinamentale e un biennio sperimentale con due percorsi, scenografia teatrale e scenografia per il cinema e la televisione. Ha formato poi, non solo scenografi, ma generazioni di artisti dello spettacolo, tra cui costumisti e registi di fama internazionale.
Dichiarazione del Direttore dellAccademia di Belle Arti di Napoli, Giovanna Cassese:
Aver ricostruito con passione e dedizione da parte di Giovanni Girosi e Paola Visone, professori di questAccademia rispettivamente di Scenotecnica e Storia dello Spettacolo, questo segmento di recente storia dello spettacolo partenopea, è parte di un progetto più complessivo che vede impegnata questa direzione in una volontà di riappropriazione del passato più o meno recente dellIstituzione, riappropriazione che passa anche per la valorizzazione del suo grande patrimonio nellottica di una formazione che guarda al passato per trovare le ragioni dellinnovazione nel futuro. Così, ad esempio, la recente ristrutturazione del Teatro Antonio Niccolini, o le mostre dedicate ai Maestri dellAccademia sono tessere di un unico e generale mosaico a cui si aggiunge, appunto, anche questa mostra dedicata a Gennaro Vitiello e al suo tempo, convinti come siamo che i nostri studenti, la città e gli studiosi debbano conoscere la nostra storia, che va viepiù valorizzata e approfondita, anche perché necessaria per la formazione degli artisti e degli scenografi del futuro. Questo evento segna, dunque, lavvio di un ciclo di esposizioni dedicate alla Scuola di Scenografia, per mettere a confronto gli esiti del rigoglioso passato, attraverso le figure dei maestri che si sono avvicendati sulle cattedre, con la ricerca delle nuove generazioni di allievi.
DUE TEATRI UN REGISTA. NAPOLI TEATRO 1963-1985
Una mostra documentaria su Gennaro Vitiello dal Teatro Esse a Libera Scena Ensemble
a cura di Giovanni Girosi e Paola Visone
Dal 24 gennaio all8 marzo 2012-01-18
Orari: dal lunedì al venerdì ore 9.30-17, sabato ore 9.30-12.30, chiuso domenica.
Ingresso libero