Amarcord Ambrosino: I cross vincenti per Masitto e l´addio in serie B
11-02-2014 - Archivio Storico de Lo Strillone
Otto anni pieni di passione e di successi. Salvatore Ambrosino ha rivissuto tutto dun fiato la sua lunga militanza con il Savoia. Le promozioni in C1 e B, ma anche la delusione allOlimpico contro lAncona hanno segnato in maniera significativa la sua esperienza a Torre Annunziata.
Nel 95 arrivò unincredibile promozione con De Canio in panchina. Che ricordi ha di quella stagione contraddistinta dai vari problemi societari?
Fu unannata esaltante. Con De Canio in panchina ponemmo le basi per un campionato di vertice già nella stagione precedente. In squadra cerano giocatori di spessore come Lunerti, Donnarumma e Visconti , che si completavano con giovani come me, Nocerino e Sanguedolce. Allepoca il presidente Franco Salvatore era poco presente, ma noi riuscimmo a fare gruppo e vincemmo a Foggia contro il Matera.
Poi dopo due anni di C1, perse la B nella maledetta finale dellOlimpico contro lAncona
Quellanno il Savoia possedeva una grande squadra, ma ci trovammo di fronte in campionato lAndria di Papadopulo, che arrivò prima. Ricordo ancora la curva nord gremita di tifosi, che a fine partita ci applaudirono malgrado la sconfitta. Le lacrime di quella partita furono dimenticate solo con la promozione avvenuta poi ad Avellino.
E parliamo proprio di quella stagione culminata con laccesso in cadetteria dopo il blitz di Palermo e il derby vinto contro la Juve Stabia al Partenio, nei quali lei fu protagonista per i cross vincenti per Masitto.
Fu un campionato trionfale. Giocavamo al San Paolo perché il Giraud era in ristrutturazione, ma per fortuna avevamo una società importante con Moxedano presidente e Maglione come direttore generale. L´asse Ambrosino-Masitto in playoff portò bene. Di Palermo ricordo che alla Favorita cerano almeno 20mila persone. Vincemmo 1-0 disputando una gara di grande carattere e personalità. Loro volevano vincere a tutti i costi, ma contro quel Savoia cera ben poco da fare. Poi la finale era una di quelle partite difficili da affrontare, ma eravamo convinti di poter ottenere quellobiettivo, fermo restando che la Juve Stabia aveva un grosso organico. La festa finale sulle carrozzelle in giro per la città è poi qualcosa che penso rimanga nella storia del Savoia.
Lanno dopo esordisti in B, poi finisti alla Nocerina, acerrima rivale dei bianchi. Qualcuno non la prese bene
Tra i cadetti partimmo bene, poi ci furono dei risultati negativi e si creò confusione. Arrivò così lofferta della Nocerina, che mi volle a tutti i costi malgrado la rivalità. Accettai perché per me non cera più posto. Per fortuna comunque che non andai alla Turris (dice sorridendo ndr)-
Questanno in panchina cè il suo collega Feola, avversario di tante battaglie sui campi da gioco.
Enzo è una persona preparata ed è un tecnico scrupoloso. E evidente che ha una squadra importante alla quale ora mancherebbe solo laritmetica per andare in Lega Pro.
Qual è il suo messaggio per i tifosi del Savoia?
Ritengo Torre Annunziata la mia seconda casa. Ogni volta che ci devo tornare per eventi sportivi o di beneficenza (a maggio ha giocato al Giraud per ricordare un tifoso scomparso) lo faccio sempre con grande piacere. Spero che arrivi presto la promozione in C1, anche se questi tifosi per quello che dimostrano meriterebbero anche la B.
Gianluca Buonocore
Nel 95 arrivò unincredibile promozione con De Canio in panchina. Che ricordi ha di quella stagione contraddistinta dai vari problemi societari?
Fu unannata esaltante. Con De Canio in panchina ponemmo le basi per un campionato di vertice già nella stagione precedente. In squadra cerano giocatori di spessore come Lunerti, Donnarumma e Visconti , che si completavano con giovani come me, Nocerino e Sanguedolce. Allepoca il presidente Franco Salvatore era poco presente, ma noi riuscimmo a fare gruppo e vincemmo a Foggia contro il Matera.
Poi dopo due anni di C1, perse la B nella maledetta finale dellOlimpico contro lAncona
Quellanno il Savoia possedeva una grande squadra, ma ci trovammo di fronte in campionato lAndria di Papadopulo, che arrivò prima. Ricordo ancora la curva nord gremita di tifosi, che a fine partita ci applaudirono malgrado la sconfitta. Le lacrime di quella partita furono dimenticate solo con la promozione avvenuta poi ad Avellino.
E parliamo proprio di quella stagione culminata con laccesso in cadetteria dopo il blitz di Palermo e il derby vinto contro la Juve Stabia al Partenio, nei quali lei fu protagonista per i cross vincenti per Masitto.
Fu un campionato trionfale. Giocavamo al San Paolo perché il Giraud era in ristrutturazione, ma per fortuna avevamo una società importante con Moxedano presidente e Maglione come direttore generale. L´asse Ambrosino-Masitto in playoff portò bene. Di Palermo ricordo che alla Favorita cerano almeno 20mila persone. Vincemmo 1-0 disputando una gara di grande carattere e personalità. Loro volevano vincere a tutti i costi, ma contro quel Savoia cera ben poco da fare. Poi la finale era una di quelle partite difficili da affrontare, ma eravamo convinti di poter ottenere quellobiettivo, fermo restando che la Juve Stabia aveva un grosso organico. La festa finale sulle carrozzelle in giro per la città è poi qualcosa che penso rimanga nella storia del Savoia.
Lanno dopo esordisti in B, poi finisti alla Nocerina, acerrima rivale dei bianchi. Qualcuno non la prese bene
Tra i cadetti partimmo bene, poi ci furono dei risultati negativi e si creò confusione. Arrivò così lofferta della Nocerina, che mi volle a tutti i costi malgrado la rivalità. Accettai perché per me non cera più posto. Per fortuna comunque che non andai alla Turris (dice sorridendo ndr)-
Questanno in panchina cè il suo collega Feola, avversario di tante battaglie sui campi da gioco.
Enzo è una persona preparata ed è un tecnico scrupoloso. E evidente che ha una squadra importante alla quale ora mancherebbe solo laritmetica per andare in Lega Pro.
Qual è il suo messaggio per i tifosi del Savoia?
Ritengo Torre Annunziata la mia seconda casa. Ogni volta che ci devo tornare per eventi sportivi o di beneficenza (a maggio ha giocato al Giraud per ricordare un tifoso scomparso) lo faccio sempre con grande piacere. Spero che arrivi presto la promozione in C1, anche se questi tifosi per quello che dimostrano meriterebbero anche la B.
Gianluca Buonocore