Così no! L´Italia di Prandelli avrà pure fatto la sua pessima figura, a Brasile 2014, ma alzi la mano chi, esattamente al quarto d´ora della ripresa, non ha gridato allo scandalo ´Mundial´, in occasione del clamoroso rosso estratto dall´arbitro Moreno Rodriguez ai danni di Claudio Marchisio. La partita lì, inevitabilmente, è girata. Gli Azzurri accusavano già i primi sintomi di stanchezza. D´accordo. A maggior ragione l´Uruguay, addirittura più penoso dei nostri, se possibile, non avrebbe avuto alcun bisogno di una mano così grossa. Rileggendo il cognome del direttore di gara, la mente è automaticamente corsa al 2002. Mondiali in Corea. Un altro Moreno a sbarrarci la strada. Ma questa è altra storia.

Scorretto, però, ridurre il tutto ad una plateale svista arbitrale. Tralasciando pure il morso di Suarez (un cannibale oltre che un attaccante di razza) al nostro Chiellini, da ora è doveroso interrogarsi sugli ulteriori perchè della figuraccia brasiliana. Sul banco degli imputati, ovviamente, il Ct Cesare Prandelli. Resta un tecnico preparato, per carità, ma non aver passato neanche il Girone impone un brusco dietrofront alla sua idea di Nazionale. Sarebbe bello se, per una volta, il tecnico ci mettesse subito la faccia, rassegnando l´incarico nelle mani della Federazione. Domani.

Non è Prandelli il solo responsabile. Ovvio. Il calcio italiano è ormai vittima di sè stesso. Si crede ancora bello e vincente per poi scoprire, d´improvviso, che Balotelli, il più rappresentativo dell´intero movimento, due volte su tre ha la luna storta; che per sostituire Ciro Immobile ricorre ancora ad Antonio Cassano; che il giovane De Sciglio non ha corsa; che i salvatori della Patria restano Andrea Pirlo e Gigi Buffon, rispettivamente 35 e 36 anni.
Urge un´immediata inversione di tendenza. Ci risponderanno che ´senza soldi non si cantano Messe´. Ok. Ma da quanto si reclama a gran voce un corposo investimento quantomeno nei settori giovanili delle nostre società più blasonate? La prima risposta, negativa, ce l´ha data proprio la Juve. La nostra squadra più titolata. Via Immobile, classe ´90, spedito subito al Dortmund per 20 milioni.
Si faranno follie estive per un panchinaro di lusso al Madrid. Di nome fa Morata. E´ spagnolo.
Ed allora Moreno c´entra, eccome. Ma fino a un certo punto.

Salvatore Piro