Lucio Corelli, erede della ben nota famiglia di pupari, annuncia che presto Torre Annunziata perderà questo patrimonio e questa tradizione. “Purtroppo è così - spiega - con i miei figli abbiamo deciso di cominciare a vendere tutti i pupi e il materiale storico conservato perché nonostante i tanti appelli lanciati in passato e l’aiuto chiesto, non sono arrivate risposte convincenti. In questi anni sono andato
avanti perchè era soprattutto la popolazione a chiederci di non abbandonare questa arte. Ora dico a quella stessa popolazione: Cari amici, mi dispiace, ma Corelli non
vi può più accontentare perché non c’è nessuno che si muove per salvare questa tradizione che vive a Torre Annunziata da 135 anni."

Un po’ di tempo fa è stato realizzato un progetto con l’istituto tecnico Cesaro per avviare i ragazzi a questo tipo di attività, per il quale il Comune ha dato un contributo. Poi cos’è successo?
“Il comune ha dato un contributo per l’allestimento degli spettacoli, ma quando gli stessi sono terminati il Preside dell’’istituto ci ha giustamente detto che non potevano più ospitarci lì in quanto la scuola dipende dalla Provincia.
Così ho dovuto prendere tutto il materiale e portarlo via di nuovo”.

Ha fatto una comunicazione all’Assessore ai Grandi Eventi Raiola dicendo che il materiale è a disposizione del Comune. Cosa le è stato risposto?

“Di recente ho fatto richiesta di interessamento all’assessore allo spettacolo e grandi eventi Giuseppe Raiola, chiedendogli un sostegno per creare un laboratorio
di pupi, per tramandare ai giovani torresi questa tradizione.
A Napoli, per esempio, l’amministrazione Provinciale ha creato
presso Santa Maria La Nova un vero e proprio Museo dei Pupi, rilevando il materiale di altri artigiani. I miei pupi sono addirittura, senza offesa, di pregio ancora
maggiore di quelli napoletani eppure a Torre Annunziata vengono calpestati e abbandonati”.

A chi vuole rivolgere l’ultimo appello?

“Io voglio solo ringraziare la popolazione, tutti gli amici che si sono interessati per non far morire questa arte. Sono veramente tantissimi, insegnanti, impiegati del
comune, però purtroppo non c’è nessuno che vuole aiutarmi a risolvere
il problema. Anche la professoressa Maria Elefante mi ha promesso tante volte un aiuto ma poi non c’è stato alcun concreto intervento. Sarebbe stato bello allestire a Torre Annunziata una sala tutta dedicata ai pupi. Tenerli tutti insieme avrebbe
dato un valore superiore a questo patrimonio, ora invece lo venderemo
in maniera spezzettata e sarà certamente una perdita di valore per questo inestimabile tesoro”.
AMELIA SCASSILLO

da "lo Strillone" - Giugno 2011