Applausi alla Big Band di Agerola
22-12-2010 - Archivio Storico de Lo Strillone
Agerola. Si è concluso con successo, lo scorso 19 dicembre, il concerto uno degli ultimi per questo 2010 della Big Band di Agerola. Spettacolo musicale fortemente voluto e sostenuto dalla Pro Loco, che non ha mai smesso di credere e investire su quei giovani impegnati che sono il volto buono, lespressione più bella della realtà di provincia e che danno continuo lustro al Paese.
Un orchestra, la Big Band, nata dallimpegno di giovani talenti tutti agerolesi e diretta dal maestro Pietro Brancati. Concerto organizzato nella Chiesa San Matteo Apostolo (frazione Bomerano), cornice inusuale che si è rivelata tra le più idonee ad abbracciare quel trittico di musica-religione-solidarietà che era nellaria della serata Telethon del 19.
Un repertorio di circa 12 brani numero che, nellesecuzioni, ha finito per lievitare, rispondendo alle richieste di riascolto del pubblico intervenuto da rivisitazioni del repertorio più classico, quello di Beethoven, si è passato a musiche tipiche della tradizione natalizia, fino alle più popolari New York New York ed Happy Days.
«E richiesto un impegno minimo di dieci ore di prove, per la buona esecuzione ciascun brano» - ci riferisce il maestro dorchestra «a cui va ad aggiungersi, come normale e giusto che sia, lo studio, la passione, limpegno e la naturale propensione per la musica di ciascun componente. La nostra è unorchestra giovane», - continua il maestro Brancati «nellorganico abbiamo nuovi elementi e, pur non avendo potuto provare tanto, i risultati come sempre si sono visti. La musica era qui questa sera».
Una musica intelligente sentita e ragionata che per variazioni e naturalezza sfugge al cliché del già sentito.
Floriana Medaglia
Un orchestra, la Big Band, nata dallimpegno di giovani talenti tutti agerolesi e diretta dal maestro Pietro Brancati. Concerto organizzato nella Chiesa San Matteo Apostolo (frazione Bomerano), cornice inusuale che si è rivelata tra le più idonee ad abbracciare quel trittico di musica-religione-solidarietà che era nellaria della serata Telethon del 19.
Un repertorio di circa 12 brani numero che, nellesecuzioni, ha finito per lievitare, rispondendo alle richieste di riascolto del pubblico intervenuto da rivisitazioni del repertorio più classico, quello di Beethoven, si è passato a musiche tipiche della tradizione natalizia, fino alle più popolari New York New York ed Happy Days.
«E richiesto un impegno minimo di dieci ore di prove, per la buona esecuzione ciascun brano» - ci riferisce il maestro dorchestra «a cui va ad aggiungersi, come normale e giusto che sia, lo studio, la passione, limpegno e la naturale propensione per la musica di ciascun componente. La nostra è unorchestra giovane», - continua il maestro Brancati «nellorganico abbiamo nuovi elementi e, pur non avendo potuto provare tanto, i risultati come sempre si sono visti. La musica era qui questa sera».
Una musica intelligente sentita e ragionata che per variazioni e naturalezza sfugge al cliché del già sentito.
Floriana Medaglia