Il boss della camorra Michele Chierchia, arrestato ieri a Fiumicino dalla polizia, era ricercato da tre procure per omicidi, estorsioni e traffico di droga. Le indagini erano partite in Versilia un mese fa, erano condotte dalla squadra mobile di Lucca e sono culminate con l´arresto di uno dei boss del clan Fransua´ del rione Provolera di Napoli, gruppo camorristico affiliato alla famiglia Gionta di Torre Annunziata. I dettagli sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa. Chierchia, pluripregiudicato, era ricercato dalla procura di Lucca e dalle direzioni antimafia di Napoli e Cagliari, per una lunga serie di delitti, fra cui omicidi, estorsioni e traffico di stupefacenti. Il latitante, 58 anni, e´ stato individuato in una villetta nella zona di Fiumicino, vicino a Roma, dove viveva tranquillamente, senza prendere particolari precauzioni per nascondersi alle forze dell´ordine e uscendo solo per brevi incursioni in Campania per curare i suoi traffici. La sezione narcotici di Lucca, coordinata dal dirigente Virgilio Russo e coadiuvata dai colleghi di Firenze e di Roma, lo ha rintracciato grazie ai contatti che l´uomo intratteneva con i due figli che vivono a Viareggio, di cui uno, Alfonso, sarebbe indagato per un traffico di cocaina gestito proprio dal padre. Dopo l´incursione dei poliziotti nella villetta, Chierchia ammanettato ha fatto i complimenti ai poliziotti, chiedendo come fossero riusciti a localizzarlo in un posto cosi´ anonimo e lontano dalla Versilia.