Droga, operazione dei Gico della GdF
Arrestate 35 persone fra Lazio e Campania
Sequestrati 28 chili di cocaina e 485 di hascisc. Le indagini hanno scoperto contatti fra gli arrestati e camorristi napoletani e narcotrafficanti.
Trentacinque arresti sono stati disposti dal gip di Roma nell´ambito di una indagine del Gico della Guardia di Finanza su un traffico di droga nella capitale e nel Lazio da parte di un´organizzazione criminale locale, ritenuta vicina a clan camorristici, che poteva anche contare su "contatti e favoritismi" all´interno del carcere di Velletri, dove uno dei capi della banda era detenuto.

LE INDAGINI. Le indagini, che sono state condotte prevalentemente facendo ricorso ad intercettazioni telefoniche (circa 200 le utenze intercettate), hanno portato anche al sequestro di oltre 28 chili di cocaina e 485 di hascisc. La Direzione distrettuale antimafia di Roma ha inoltre chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro preventivo di immobili, automezzi e società nella disponibilità di 29 delle 42 persone complessivamente denunciate. Sequestrati, in particolare, 26 immobili e 12 terreni, per un ammontare complessivo di circa 4 milioni di euro; quote societarie del valore nominale di circa 200mila euro; 53 autoveicoli e 18 moto.

COLLUSIONI CON LA CAMORRA E IL NARCOTRAFFICO. Ai vertici del gruppo criminale romano, secondo il Gico, "spicca la figura di Salvatore Centro", 40 anni, napoletano: è ritenuto l´anello di congiunzione tra gli esponenti delle cosche camorristiche campane fornitrici di rilevanti quantitativi di droga (si fa riferimento soprattutto ai clan Gallo, Vangone e Limelli), e la famiglia Damiani di Roma, in particolare Christian (di 27 anni), che gestiva lo smercio sul mercato della capitale. Secondo l´accusa, in particolare, Christian Damiani - insieme al padre Claudio (49 anni) e a Massimo Perna (un cinquantenne di Torre Annunziata, ma residente a Roma) - avrebbe finanziato "importanti attività di narcotraffico", realizzando una vasta rete di approvvigionamento e spaccio ed esercitando il controllo nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, base operativa del gruppo. L´organizzazione, sostengono sempre le Fiamme gialle, poteva anche contare su "contatti e favoritismi all´interno della struttura carceraria di Velletri nella quale Salvatore Centro era detenuto". Interessante il sistema spesso utilizzato per saldare i pagamenti delle partite di droga: il referente presso i fornitori campani pagava l´intera partita anticipando anche le somme di competenza del proprio ´sociò e questi gli restituiva il dovuto sotto forma di compenso mensile versato al figlio del primo, assunto fittiziamente. Nel corso dell´operazione, denominata "Nuovo Impero", è stato individuato anche un altro gruppo criminale attivo nel narcotraffico, con a capo il romano Franco Gizzi, 55 anni, di Rocca Priora, e con base logistica nel sud pontino: questa seconda organizzazione, secondo gli investigatori, si riforniva di stupefacenti dal Marocco e dalla Spagna, trattando direttamente con trafficanti di quei due Paesi.