Si terrà Venerdì 19 marzo ore 18.00 presso l´Aula Mura Greche Palazzo Corigliano dell´
Università Orientale in Piazza San Domenico a Napoli, l´incontro operativo organizzato da InsuTv sul tema: "Costruzione del Network e Sostenibilità Economica del Progetto Assalto al Cielo".

"La partecipazione, per qualità e quantità, all’Assemblea Assalto al Cielo, nella sala Gemito - ci dicono gli organizzatori - è stata per tutti noi un riscontro importante sulla credibilità del progetto e sulla possibilità di creare tutti insieme un canale televisivo comunitario e non commerciale che dia voce alle culture alternative di questa regione, alle istanze ambientaliste e antirazziste, alle esperienze di democrazia dal basso, ai movimenti sociali."

In linea con gli spunti e le opinioni emerse nell’assemblea, il percorso esplorativo sulla realizzabilità del progetto prosegue quindi a tappe abbastanza ravvicinate per le quali il gruppo di Insu Tv chiede a tutti e tutte di rendersi protagonisti.

"Infatti, come abbiamo sottolineato già in sala Gemito - aggiungono - pur assumendoci la responsabilità della proposta, di un primo studio di fattibilità e del nostro contributo per le autoproduzioni video, siamo convinti della nostra non-autosufficenza e riteniamo che il progetto di un canale comunitario sul digitale terrestre o diventa un progetto realmente collettivo o non sarà."

Creare una rete di scopo in questa direzione significa avviare una sperimentazione, del tutto nuova in Italia, che punta a risolvere contestualmente diversi problemi:
- costruire e ampliare una comunità di ascolto e di utilizzo sociale, culturale e politico del canale rispetto alle sue finalità dichiarate

- definire un circuito di produzione partecipata del flusso di immagini e di informazione

- garantire la sostenibilità economica.

"Abbiamo ipotizzato per questo percorso di esplorazione e costruzione collettiva - precisano i giovani promotori di "Assalto al cielo" - un tempo flessibile di due-tre mesi prima di tirare le somme e avviare o meno il progetto.
Degli elementi condivisi nella discussione ci sembra utile sottolineare i seguenti in vista dei prossimi incontri:
Rivendicazione pubblica del diritto di accesso alla comunicazione
Riteniamo sia importante formalizzare in tempi rapidi una richiesta al ministero delle telecomunicazioni di tutte le associazioni, realtà e comitati interessati per avere assegnata una delle frequenze ancora libere in regione Campania. Al fine di realizzare un canale comunitario e no-profit per la comunicazione sociale e non commerciale. Stiamo coinvolgendo degli avvocati per scrivere il testo di questa richiesta basandolo su una direttiva europea e alcuni esempi internazionali. Un passaggio che non aspira ad avere una risposta positiva nell’immediato (non c’è ovviamente la legislazione applicativa in italia in questa direzione) ma esplicita una rivendicazione ed è comunque un punto di riferimento per battaglie più concrete in futuro. Questa iniziativa va presa contestualmente all’esperienza di realizzazione del canale per vie autonome. Formalizzare questa richiesta ci aiuterà contemporaneamente a identificare chiaramente un primo nucleo di realtà e singoli davvero coinvolti nel progetto. Tutti i soggetti interessati possono inviare una mail con i loro riferimenti a [email protected]

Sostenibilità economica del progetto
Come abbiamo visto dalla nostra attività esplorativa, al momento il fitto di una frequenza che copre l’area metropolitana di Napoli e metà di quella di Caserta (attraverso i punti di trasmissione del Faito e dei Camaldoli) costa intorno ai 25/30.000 euro l’anno. Possiamo stimare quindi in circa 80/100.000 euro annui i costi complessivi di realizzazione del canale. In questa cifra sono grossolanamente inclusi i costi necessari a garantire con continuità almeno la produzione del flusso informativo (e non solo) all’interno dei palinsesti attraverso la creazione di un Desk. E’ bene sottolineare che si tratta di una cifra molto più bassa rispetto a quelle su cui si poteva ragionare fino a un anno fa.
Le strade principali per recuperare queste somme mantenendo il principio di autonomia e indipendenza, sono essenzialmente quattro:
- sottoscrizioni di singoli cittadini che partecipano al progetto (anche in forma di azionariato popolare);
- sostegno più consistente da parte di realtà di base già strutturare, come comitati civici, sindacati, associazioni, movimenti;
- realizzazione di iniziative di finanziamento e di presentazione
- attività di servizio, in termini di comunicazione video, verso forme di economia solidale che si ritengono compatibili con gli obiettivi del progetto.

Su queste strade è fondamentale che tutti i soggetti interessati facciano a loro volta, come noi, un iniziale lavoro esplorativo prima dell’incontro che si terrà venerdi 19 marzo alle ore 18.00 presso l’Università Orientale in piazza san Domenico (Napoli)

Per quanto riguarda l’accesso trasparente alle risorse pubbliche, sollevato giustamente da alcuni convitati, possiamo dire che è importante, ma al momento il problema non è di attualità, perchè esse sono destinate solo a esperienze già esistenti.
Stiamo valutando, dopo l’incontro del 19 marzo, di aprire una pagina web che permetta interattivamente di verificare e partecipare con trasparenza al processo di sostenibilità economica del canale.

Produzione dei contenuti e meccanismi di partecipazione dal basso
All’incontro su questi punti, che si terrà fra tre settimane, InsuTv porterà una sua proposta di un format televisivo di circa un’ora, ma ci aspettiamo che molti condividano cooperazione, idee e progetti, o anche flussi comunicativi in cui sono già attivi (pensiamo alle web-tv, a chi organizza festival e proiezioni che non hanno troppi vincoli sul diritto d’autore, alle piccole agenzie di video-news ecc), così come immaginiamo di creare un contenitore di materiali che potrebbe depositarsi sul web (e interagire con un altro progetto di creare un canale di condivisione web-tv con altri soggetti in Italia e in Europa).
Riteniamo importante ipotizzare una serie di riferimenti territoriali e gruppi di affinità contenutistica che potrebbero diventare progressivamente redazioni decentrate, con un percorso di auto-formazione, se necessario, sostenuto da InsuTv e da quant’altri vogliono dare una mano. Questo garantirebbe una serie di sensori sul territorio e un percorso di internità a soggetti sociali vari (migranti, comitati di quartiere, realtà lavorative, associazioni, centri sociali) attraverso la formazione di base di alcuni tra essi.
Invece chi già oggi organizza eventi artistici (dal teatro alle realizzazioni musicali) ed è interessato al progetto, potrebbe interagire in maniera immediata e continuativa con la produzione di immagini del canale, tramite la trasmissione delle sue attività più idonee al mezzo televisivo. Occorrerà infine progettare un portale che faciliti questo meccanismo di interazione e di partecipazione, magari integrandolo con altri webspace dei media indipendenti che già esistono.
L’accesso a un canale digitale terrestre garantisce inoltre la possibilità di trasmettere contenuti su diversi media: praticamente allo stesso costo è infatti possibile creare un canale radio digitale, ascoltabile via decoder,che potrebbe rimandare flussi informativi rimandando delle radio indipendenti già esistenti.
Su tutti questi spunti stiamo effettuando un lavoro di contatto e di prefigurazione, ma invitiamo tutti a fare altrettanto in vista del primo resoconto collettivo su questo punto che sarà il 30 marzo."

Ecco il link per trovare i Report, la Registrazione video e le Foto dell´Assemblea del 6 marzo alla sala Gemito:
http://www.insutv.it/blog/2010/03/16/video-incontro-assalto-al-cielo-prima-parte/