Un valore schizzato alle stelle. In meno di un mese. E´ quello del famoso batterio ´Eschirichia coli´, indicatore primario della contaminazione fecale delle acque, balzato da 164 a 2005 (sì, avete capito bene) nell´ultimo prelievo effettuato dall´Arpac, il 17 giugno, nel mare di Torre Annunziata.
Il limite consentito, ai fini della balneabilità, è 500. Valore pienamente rispettato solo 28 giorni prima quando, appena il 19 maggio scorso, la costa oplontina era stata dichiarata balneabile, presentando indicatori nella norma. Qualcosa, evidentemente, non quadra. Come spiegare una così lampante differenza di dati in meno di 30 giorni?

LA REAZIONE DI STARITA. Gli ultimi rilievi dell’Arpac non preoccupano l’Amministrazione. Per il sindaco, Giosuè Starita, i dati sono stati chiaramente alterati a causa delle avverse condizioni meteo. “Il prelievo è stato fatto il 17 giugno, quando il mare era in tempesta. E’ un problema fisiologico che, del resto, potrà ripetersi”.
Per il primo cittadino la bandiera rossa a Torre Annunziata potrebbe essere già eliminata alla prossima visita dell’Arpac. “Per legge ogni 15 giorni ci sarà una verifica. E’ solo capitato che i dati si siano alterati. Vedremo cosa succederà”.

LA PAROLA AI CONCESSIONARI. Sulla stessa lunghezza d´onda, le dichiarazioni di alcuni tra i gestori dei principali stabilimenti balneari. "E´ un dato evidentemente falsato dal maltempo" sottolineano all´unisono Alfredo Vitagliano, del ´Lido Azzurro´, ed Antonio Boccia del ´Nettuno´.
I due concordano, dunque, con la versione fornita dal Sindaco, confidando in un nuovo capovolgimento della situazione, in occasione delle prossime verifiche dell´Agenzia Regionale. Non è solo il maltempo, tuttavia, a preoccupare: "E´ palese che una differenza così macroscopica, in meno di un mese, sia dovuta a fattori contingenti ed imprevedibili. Non è escluso che qualcuno stia facendo il furbo, sversando rifiuti in mare. Verificheremo anche questo".
Un dubbio, più che una semplice illazione, che potrebbe però aiutare ad interpretare dati così poco chiari.

Gianluca Buonocore
Salvatore Piro