«Apprendo da “fonte confidenziale solitamente ben informata” che il 2 dicembre (!) 2013, alle 13:16, il segretario generale del Comune di Castellammare di Stabia, dott.ssa Flores, con un notevole ritardo rispetto al termine ultimo del 30 novembre per l’approvazione del bilancio di previsione 2013, da parte del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, ha comunicato al Prefetto di Napoli la mancata approvazione dello strumento finanziario e contabile dell’Ente. Apprendo, con altrettanto stupore, che nella nota inviata alla Prefettura lo stesso segretario generale non ha rimarcato né evidenziato le chiare, inequivoche ed ineludibili conseguenze previste dalla legge nelle quali è incorso il Comune di Castellammare di Stabia per la mancata approvazione del bilancio di previsione».

Lo ha detto Luigi Bobbio, ex sindaco del Comune di Castellammare di Stabia e già candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative.

«Il segretario generale, al contrario, con una formula francamente incomprensibile si è limitata ad affermare che “lo Statuto dell’Ente non disciplina apposite modalità per l’esercizio del relativo potere sostitutivo”, riuscendo difficile pensare che un segretario generale possa non sapere che la materia è ben regolata dal Tuel (Testo unico enti locali) che prevede la nomina di un commissario ad acta, da parte del Prefetto, e lo scioglimento dell’Amministrazione comunale. In fatto e in diritto, il Comune di Castellammare di Stabia è sciolto per omessa approvazione del bilancio di previsione 2013; e suona, francamente, imbarazzante che il segretario generale abbia ritenuto di comunicare una circostanza così rilevante, quale la mancata approvazione del bilancio di previsione a Sua Eccellenza il Prefetto, non già il giorno 30 novembre, giorno non festivo trattandosi di un sabato, bensì il lunedì 2 dicembre e per di più non alle 7 del mattino, ma alle 13:16».

«È altresì sconcertante – ha continuato Bobbio – la comunicazione in questione nella parte in cui fa riferimento alla mancata approvazione dello schema di bilancio di previsione e “dei relativi allegati”, laddove dovrebbe invece essere a conoscenza del segretario generale, che ha partecipato alla relativa seduta, che il giorno 29 novembre il Consiglio comunale ha approvato provvedimenti modificatori di aliquote di imposta che, per definizione, sono allegati al bilancio (votati, peraltro, senza il necessario relativo bilancio)». Per l’ex primo cittadino, dunque, «non resta che augurarsi, da cittadino stabiese, da ex sindaco e candidato sindaco alle ultime elezioni, che la Prefettura di Napoli metta immediatamente riparo a questa incredibile dilatazione temporale assolutamente ingiustificata, come è suo preciso dovere».

«Mi attendo – ha aggiunto Bobbio – un immediato intervento della Prefettura anche in considerazione del fatto che, dal 1° dicembre, il Comune di Castellammare di Stabia è totalmente privo dello strumento contabile finanziario e del relativo Peg e che, quindi, non può neanche più operare in dodicesimi e qualunque spesa o pagamento o impegno sia stato assunto dall’Ente a partire dal 1° dicembre è totalmente illegittimo e fonte di responsabilità diretta per chi vi abbia provveduto».

«Lo sciagurato e totalmente infondato percorso del dissesto intrapreso dall’attuale Amministrazione comunale, oltre ad essere totalmente inattendibile e non rispondente alla realtà dell’Ente, è stato anche malgestito da chi lo ha voluto e ispirato: per raggiungere l’obiettivo che costoro si erano prefissi, sarebbe stato necessario che il consiglio comunale, assumendosene tutte le gravissime responsabilità contabili, votasse lo stesso dissesto prima dello spirare del termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione. Poiché così non è stato, non si può oggi dire ad un Prefetto della Repubblica: per favore, fate finta di niente perché tanto tra il 6 e il 9 dicembre, forse il consiglio comunale voterà un dissesto! Ricordo a tutti che, anche per recentissima giurisprudenza, un eventuale provvedimento di dissesto eventualmente votato in consiglio comunale è ricorribile, dinanzi al Tar, anche dagli ex sindaci anche a titolo individuale e che lo stesso – ha concluso Bobbio – può essere dallo stesso Tar annullato in via di assoluta urgenza entro pochi giorni con tutte le conseguenze di legge per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, abbiano avuto parte a questo percorso».